Giannini horror: “C’è un ordine mondiale da tutelare. Salvini era una minaccia”. Sallusti lo demolisce (video)

30 Lug 2020 15:39 - di Gabriele Alberti

Fanno ancora accapponare la pelle le parole di Massimo Giannini In Onda. Che il direttore di un quotato quotidiano  direttore cime La Stampa, affermi con naturalezza che Matteo Salvini è stato fermato in Italia e all’estero per difendere “un ordine costituito“, “un ordine mondiale” quello di élite e tecnocrati è gravissimo. Gravissimo nella sua noncurante accettazione che tutto vada bene così. Insomma, Giannini si è prodotto in una negazione della democrazia. Cosa che sembra  di condividere, di ritenere corretta. E’ l’ordine mondiale, bellezza. E contro l’ex firma di Repubblica, sul Giornale, replica Alessandro Sallusti: “Non sappiamo neppure se Giannini abbia partecipato in modo attivo alla distruzione di Salvini su mandato dei suoi lettori: certo la sua ammissione apre seri dubbi sull’autonomia di testate giornalistiche ritenute stupidamente libere e immacolate”.

Giannini e l’accettazione di un ordine mondiale?

Sconcertante è forse un eufemismo: dare per assodato che la democrazia non c’è più e al suo posto vi sia un ordine mondiale da tutelare da “ingerenze” è da brividi, inaccettabile. Il tutto detto col fare e il piglio di chi ha la verità in tasca, per cui va accetttato così o niente, prendere o lasciare. Massimo Giannini In Onda, su La7,  parlava di Matteo Salvini. E il direttore de La Stampa ha scandito: “Tra le ragioni fondamentali che spingono questo governo a nascere, lo dobbiamo riconoscere, c’è la tutela e l’esigenza di preservare un ordine mondiale. Un ordine mondiale esiste, c’è: le élite, i tecnocrati, chiamiamoli come vogliamo. Ma tutto ciò che rappresenta una minaccia all’ordine costituito viene guardato dalle cancellerie e dalle tecnostrutture con qualche preoccupazione”, conclude la lunga premessa.

Allucinante la cruda chiarezza con cui il direttore di uno dei principali quotidiani italiani dice che la democrazia non esiste, perché è subordinata ad un ordine superiore prestabilito. Ha insistito, Giannini: “Salvini era una minaccia a questo ordine costituito – riprende -. Non sto dicendo che necessariamente fosse una minaccia democratica, lo era per l’Italia ma lo era un po’ meno per l’Europa, ma per l’Europa era una minaccia perché rimetteva in discussione tutta una serie di certezze, giuste o sbagliate che siano, che erano state acquisite nei decenni”.

La replica di Sallusti: “Come la metti con l’Egitto e Regeni?”

Parole che lasciano impietriti. Lo scenario allucinante di essere eterodiretti sembra non scalfirlo.  Gli ha replicato il direttore del Giornale:  “Se un ordine costituito ha il diritto di disfarsi in qualche modo  di chi lo mette in discussione, beh allora anche l’ordine costituito egiziano potrebbe avere avuto qualche buona ragione a torturare e uccidere il nostro Giulio Regeni, da lui ritenuto una minaccia. Così come l’ordine costituito di Erdogan:  è giustificabile se incarcera i dissidenti senza giusto processo; e lo stesso vale per le libertà e i diritti umani negati ai propri cittadini dai leader cinesi”. Insomma. il ragionamento di Giannini è inaccettabile. Il sillogismo non fa un grinza.

Conclude amaro Sallusti: “Il problema è che Giannini ha ragione: l’ordine costituito ha deciso da tempo che il centrodestra – Berlusconi, Salvini o Meloni poco cambia – non deve mai più tornare alla guida dell’Italia. Dobbiamo ringraziare che, almeno fino ad ora, non ci condannino a bere la cicuta. Come successe a Socrate, il filosofo costretto all’autoavvelenamento per avere sfidato con le sue tesi il potere costituito di Atene. Era il 399 avanti Cristo, ma regole e metodi delle élite sono ancora gli stessi”, conclude Alessandro Sallusti.

(Video postato da Roberto Lorenzetti e rilanciato da Lettera 22)

Allucinante la cruda chiarezza con cui il direttore di uno dei principali quotidiani italiani dice che la democrazia non esiste, perché è subordinata ad un ordine superiore prestabilito

Pubblicato da Roberto Lorenzetti su Mercoledì 29 luglio 2020

 

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