All’Oro – Roma

7 Lug 2020 0:01 - di Redazione

All’Oro
Via Giuseppe Pisanelli, 23/25 – 00196 Roma
Tel. 06/97996907
Sito Internet: www.ristorantealloro.it

Tipologia: ricercata
Prezzi: antipasti 19/34€, primi 28/34€, secondi 39/46€, dolci 20/24€
Giorno di chiusura: mai. Aperto solo la sera, tranne Sabato e Domenica a pranzo
OFFERTA
In questa nuova location, che non concerne solo il ristorante ma un’idea più ampia di accoglienza, dove si è trasferito ormai da qualche anno, sembra che Riccardo Di Giacinto abbia trovato la sua dimensione. La cucina è sempre di ottimo livello, con una vena creativa quanto mai fervida che tocca quasi tutte le preparazioni, a partire dagli stuzzicanti appetizer offerti come aperitivo: tra questi, ricordiamo in particolare la rivisitazione della panzanella (una sfera croccante con un ripieno liquido all’interno), del babà salato bagnato in brodo di pollo con zeste di arancia candita, dell’amatriciana con sfoglia al pomodoro, panna cotta di pecorino e guanciale croccante e, infine, del melone d’inverno aromatizzato al Negroni per pulire la bocca prima degli antipasti. Molto buono il riassunto di carbonara, questa volta servito con del caviale soffiato viste le successive portate di pesce da noi scelte, così come il tiramisù di patate e baccalà con lardo di cinta senese, solo leggermente salato. Tra i primi, cotte perfettamente al dente le linguine di Paolo Petrilli con seppia, limone e more, dove una maggiore presenza di zeste di limone avrebbe dato più equilibrio alla pietanza, un po’ appiattita sul nero di seppia con cui erano conditi i molluschi tagliati a fettine sottili; piacevolmente delicato il filetto di rombo al verde con foglie di ostrica, crema di piselli e caviale di lumaca. Originale e sfizioso il pre dessert: una bustina (edibile) triangolare e trasparante che conteneva una rivisitazione della torta della nonna, a cui ha fatto seguito il lemonberry a base di limone e fragole, un dolce fresco e poco zuccherino, adatto a completare il pasto. In chiusura un caffè ben estratto e dalla crema persistente ed elastica, servito con della piccola pasticceria d’effetto. Oltre alla scelta à la carte, c’è la possibilità di optare per uno dei 4 menù degustazione che vanno da 88 euro per quello vegano, ai 150 euro per il percorso da 9 portate scelte dallo chef.

AMBIENTE
Il ristorante si trova al piano di sotto rispetto alla hall dell’albergo ed è composto da più ambienti arredati con uno stile austero ed elegante, ma un po’ cupo; ogni tavolo ha una luce direzionale che scende sopra di esso, in modo tale da illuminare il cibo come se fosse in “scena”. La cantina è a vista.

SERVIZIO
Cortese e preparato.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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