Coronavirus, la rivolta dei medici di famiglia: “Finora solo errori e strategie insostenibili”

20 Apr 2020 15:57 - di Redazione
Coronavirus

“Finora solo strategie insostenibili”. I medici di famiglia sono allo stremo. In questa emergenza sono stati lasciati soli, senza strumenti e dimenticati. Ora scrivono al ministro Speranza. L’evoluzione della situazione della diffusione della epidemia Covid-19 “impone una maggiore e più approfondita riflessione sulle strategie da utilizzare. Quelle fino ad ora adottate, rischiano di diventare insostenibili nel tempo”.

Lettera dei medici di famiglia al ministro Speranza

Lo scrive la Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, nella premessa al documento di oltre 50 pagine inviato al ministro della Salute. Chiedono un cambio di passo immediato.”Un forte e urgente richiamo all’impellente necessità di rivedere gli attuali modelli di contenimento-controllo dell’epidemia e della loro gestione”. E’ ora di  recuperare  gli elementi costitutivi della cure primarie e della medicina generale”. Fin qui sottovalutate e dimenticate.

Parole d’ordine per i medici di base sono ‘prossimità’ e ‘pro-attività’: “E’ possibile implementare un sistema di cure e presa in carico, definita ‘reperibilità a distanza’ dei medici di medicina generale. Utile anche per assistere i soggetti fragili o affetti da patologia cronica grave”.

Professionalità e tecnologia

L’obiettivo principale “è favorire il miglioramento della presa in carico complessiva del paziente. Che, mantenuto il più possibile al proprio domicilio, può essere monitorato dal medico: controllando i principali parametri con un sistema remoto di alert passivo; ovvero attraverso la registrazione automatica con device a tecnologia bluetooth di parametri vitali che comunicano direttamente con app o piattaforme digitali di telemedicina o di alert attivo”.

Il malato, o familiare, infermiere, badante, potrà inviare tali parametri  direttamente al medico. Anche con l’utilizzo di video-consulti che consentirà di
ridurre gli spostamenti dei soggetti più fragili. I medici di base pensano in grande. Avrebbero dovuto essere ascoltati prima, sono una grande risorsa.

La Fimmg denuncia gli  “errori di una prima fase che ha trascurato di potenziare e rafforzare il primo livello di cure, non sapendo neppure gestire una adeguata protezione dei medici di famiglia”. Ora  occorre “una nuova
modalità di assistenza alla persona che vada a rafforzare il rapporto medico-paziente; e il ciclo di fiducia tipico della medicina generale”. Superata la fase emergenziale e utilizzando il bagaglio tecnologico e di esperienze professionali accumulato in questo periodo, “si può aprire nuova fase”. Sempre che ci sia una volontà politica.

 

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