La Madonna di Roma e il Crocifisso che fermò la peste: storia delle icone dove ha pregato papa Francesco

16 Mar 2020 12:58 - di Redazione
La Madonna

Papa Francesco ha pregato domenica 15 marzo, nel pieno dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, davanti all’icona di Maria Salus populi Romani, la Madonna di Roma, la sacra immagine custodita nella basilica di Santa Maria Maggiore. Si tratta di una delle icone più conosciute e più venerate.

L’immagine – informa l’Osservatore romano – appartiene alla tradizione delle icone attribuite a san Luca, ma in realtà secondo gli studi più recenti sarebbe opera di un autore anonimo datata tra il IX secolo e il XII. Rappresenta Maria con il figlio in braccio, che con una mano benedice e con l’altra tiene il libro. Si tratta di una Madonna Odigitria, cioè colei che indica la via che è il Figlio. I volti della Madre di Dio e del Bambino sono di una bellezza affascinante: i loro occhi ci fissano in modo amorevole e penetrante. Nella mano sinistra Maria tiene un fazzoletto, pronta ad asciugare le lacrime di chi piangente si rivolge a lei per chiedere aiuto. Le lettere greche sullo sfondo sono le abbreviazioni di mèter theoù, “madre di Dio”, secondo la definizione del concilio di Efeso”.

Pio XII le rese omaggio in occasione della proclamazione del dogma dell’Assunzione nel 1950 e poi, nel 1954, nel primo anno mariano, incoronò l’icona. Giovanni Paolo II affidò l’immagine ai giovani nella giornata mondiale della gioventù a Roma nel 2000.

Il Crocifisso miracoloso della chiesa di San Marcello

L’altro luogo dove papa Francesco si è recato in preghiera è la Chiesa di San Marcello a via del Corso. Qui vi è un Crocifisso ritenuto miracoloso fin dal 23 maggio del 1519 quando un incendio, nella notte, distrusse completamente la chiesa. Le fiamme distrussero tutto ma il Crocifisso si conservò integro. I romani ne furono al punto colpiti che esso divenne oggetto di speciale devozione. Tre anni dopo, in occasione della peste che infierì sulla città, il Crocifisso fu portato in processione verso San Pietro. Una processione che durò ben 16 giorni: dal 4 al 20 Agosto del 1522. Man mano che si procedeva, la peste dava segni di netta regressione, e dunque ogni quartiere cercava di trattenere il crocifisso il più a lungo possibile. Al termine, quando rientrò in San Marcello, la peste era del tutto cessata.

 

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