Cerno volta le spalle a Renzi dopo l’addio al Pd: «Non vado con lui, non ho bisogno di un capo»

27 Feb 2020 9:06 - di Gianluca Corrente

Renzi resta deluso. Tommaso Cerno conferma l’addio al Pd. Ma non si iscrive al gruppo di Italia Viva, come sembrava nei giorni scorsi. Ha scelto infatti di andare al Misto. «Da lì lanceremo una  grande forza progressista ed ecologista», all’Adnkronos.«Una forza seria. Per sfidare il Pd».

Cerno: saremo una forza ecologista

Dove, questa sfida? «Al congresso», risponde Cerno. «Saremo una forza ecologista che sfida il Pd e il governo del “sempre gli stessi” si farà sentire al congresso. Se è vero che Zingaretti aprirà le porte alla società civile».

«Nel Pd emerge ancora l’indole penale»

«Per ora, quando si parla con il Pd di libertà di espressione emerge sempre la loro indole penale. Ho sempre detto che uscivo dal gruppo del Pd. Ho il massimo rispetto per il presidente Marcucci. La mia critica è al segretario», aggiunge Cerno.

Il rapporto con Italia Viva

E con Italia Viva e Matteo Renzi che cosa è successo? «Il dialogo resta sempre aperto con tutti. Stimo Matteo. Ma – conclude il senatore all’Adnkronos – il mio percorso non ha in questo momento bisogno di capi né di dottrine».

Cerno, la sesta stella e la voglia di piazza

E aggiunge: «La sesta stella non ha senso in una forza centrista . Io credo davvero alla piazza che diventa seggi, più di di Maio e Grillo. Come anche Renzi pensava nel 2014». La “sesta stella” di cui Cerno parlò anche nel suo intervento al Senato, nell’agosto scorso, quando votò in dissenso dal Pd sulla Tav e firmò la mozione di M5S. «Ho firmato la mozione di un altro Gruppo, del MoVimento 5 Stelle, e ringrazio il capogruppo Patuanelli per aver accolto la mia firma. Una specie di sesta stella in questo Parlamento che sta cambiando davanti ai nostri occhi in queste ore». Insomma, l’idea è di ripartire di lì.

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