Iran, Meloni si distingue da Salvini: «Una escalation in Medio Oriente non è nell’interesse dell’Italia»

3 Gen 2020 16:59 - di Corrado Vitale

Crisi Iran-Usa, il raid americano di questa notte è commentato con diversi accenti e diverse sfumature nell’ambito del centrodestra. Se Matteo Salvini ha accolto con entusiasmo la notizia dell’attacco americano, più meditato e articolato è il giudizio di Giorgia Meloni.  «La complessa questione mediorientale, in cui si innesta la rivalità tra Iran e Arabia Saudita, non merita – a giudizio delle leader di FdI- tifoserie da stadio ma necessita di grande attenzione». «Una escalation delle tensioni in Medio Oriente  (con possibili ripercussioni anche in Libia) – prosegue la Meloni – non  è nell’interesse dell’Italia, perché rischia di acuire il problema immigrazione, alimentare il terrorismo e danneggiare ulteriormente l’economia europea». Il commento della leader di Fratelli d’Italia alla crisi internazionale scoppiata questa notte è affidato a un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«In questo quadro -aggiunge la Meloni-  esprimo la più ferma condanna al gravissimo assalto all’ambasciata statunitense in Iraq e una forte preoccupazione per le conseguenze della reazione americana che ne è seguita. L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero fare tutto il possibile per favorire un percorso di pacificazione dell’area che garantisca la sicurezza di Israele ma anche la lotta senza indugi agli integralisti islamici dell’Isis, e non solo, che hanno insanguinato il Medio Oriente e fatto strage delle minoranze etniche e religiose, soprattutto cristiane. La mia principale preoccupazione va oggi ai nostri soldati presenti sul campo che senza una celere e chiara presa di posizione dell’Italia sulla strategia da tenere, rischiano di essere messi in una situazione molto difficile».

Un applauso senza se e senza ma all’azione americana è invece arrivato da Salvini.  «Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell’Italia e dell’Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà». Questo ringraziamento di Salvini è stato “corretto” da  Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed ex ministro della Difesa, in una intervista pubblicata da Affaritaliani.it. «Avrebbe dovuto dire anche grazie Clinton, grazie Obama etc… Non è che l’attuale presidente americano abbia usato un metodo diverso. Il ringraziamento agli Usa per la lotta al terrorismo lo condivido , ma non condivido la personificazione su questo o quel presidente. Perché, piaccia o non piaccia, criticabile o non criticabile, questo modo di agire non è riconducibile a Trump bensì si tratta di una metodologia che appartiene al sistema americano e alla linea di difesa Usa contro il terrorismo. Non è mai stata diversa, è sempre stata così».

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