Tragedia di Corso Francia. “Gaia e Camilla hanno attraversato col verde pedonale”

30 Dic 2019 15:43 - di Redazione

Il semaforo pedonale di Corso Francia dove sono morte investite le due 26enni Gaia e Camilla non prevede il giallo per chi attraversa e le ragazze avrebbero iniziato ad attraversare la strada con il verde per i pedoni. Lo afferma l’avvocato Cesere Piraino, legale dei genitori di Camilla Romagnoli, in un atto depositato oggi in Procura con cui chiede ai pm di “accertare compiutamente la circostanza”.

“Quel semaforo pedonale non ha il giallo”

“Il semaforo per l’attraversamento pedonale ha una peculiarità obiettiva. Non prevede, per avvertire i pedoni dell’imminente sopraggiungere del verde per le automobili il caratteristico giallo per i pedoni. Ma prevede che al verde per i pedoni, che dura 26 secondi e mezzo circa. Segue soltanto un verde lampeggiante che dura appena tre secondi e 40, a cui segue repentinamente e immediatamente il rosso, sempre per i pedoni. E contestualmente dopo un secondo circa, sopraggiunge il verde, cioè il via libera, per le automobili della carreggiata” scrive il legale.

“Gaia e Camilla erano già in strada”

“La circostanza appare determinante sul profilo probatorio – sottolinea- poiché se è vero che il giovane Pietro Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali col verde e la macchina a fianco, nel frattempo, si sia fermata per far passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l’attraversamento pedonale con il verde e che si siano imbattute, subito dopo, nel ‘verde lampeggiante’ e quindi, dopo appena tre secondi e mezzo, nel “rosso” senza poter fare, loro si, sull’altro che subire la morte”. “Si chiede e conseguentemente di accertare compiutamente la circostanza il discorso che si ribadisce si ritiene rilevante ai fini probatori e ciò’ all’esclusivo fine dell’accertamento della verità”, conclude il legale.

“Una tragedia che sta diventando una fiction”

“Questa tragedia si sta trasformando, giorno per giorno, in una fiction”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Giulia Bongiorno, avvocato dei genitori di Gaia von Freymann, una delle due sedicenni investite e uccise. Per Bongiorno, “qui si va alla ricerca dell’anomalia. La tragica fine delle ragazze è talmente dolorosa da indurre a cercare un comportamento anomalo. Quasi per concludere che ai nostri figli non capiterà perché non sono così imprudenti. E allora ogni giorno se ne inventa una”.

 

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