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Il “lodo” Grasso è in realtà il nodo a cui si impiccherà la legislatura

Il “lodo” Grasso è in realtà il nodo a cui si impiccherà la legislatura

Il corsivo - di Il Cavaliere Nero - 12 Agosto 2019 - AGGIORNATO 13 Agosto 2019 alle 08:16

Cercate una poltrona sicura per Pietro Grasso. A furia di ideare “lodi” per salvare l’attuale Parlamento dalla furia popolare, ne sta dicendo così tante di sciocchezze che finirà solo per convincere Mattarella a sciogliere le Camere.

E lui si dimena, sperando di essere notato e ricandidato. Ma l’ex presidente del Senato dimentica che la politica ha le sue logiche. E su tutte campeggia anche quella di Zingaretti quando dice che se si procrastina il voto, tra qualche mese i sovranisti aumenterebbero ancora di più i loro consensi. Chi si barrica a Palazzo muore.

Eppure Grasso insiste. L’ultima è sul calendario dei lavori del Senato con cui decidere in aula la data per votare la mozione di sfiducia della Lega al governo Conte. Prima o dopo ferragosto? E poi la soluzione cruciale del nuovo salvatore della Patria e di mille cadreghe. Se il centrodestra si presenta in aula con meno senatori dei Cinquestelle e della sinistra, votiamo. Se sono di più loro facciamo mancare il numero legale.

Indubbiamente un genio. Una roba del genere offrirebbe a Mattarella su un piatto d’argento la prova provata che questo Parlamento vivrebbe alla giornata e che non andrebbe lontano. Un nodo più che un lodo. Il cappio alla legislatura. Salvate il  soldato Grasso.

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