Le cinque regole del galateophone sull’uso del cellulare sotto l’ombrellone
Fare foto, con i selfie sempre al top, e chattare con gli amici: è l’utilizzo preferito del cellulare in spiaggia che per i Millennials è il compagno preferito di viaggio in questa estate 2019. Ma quanto si rispetta il ‘galateo digitale’ in spiaggia? Quante volte siamo molestati dal comportamento incivile del nostro vicino di sdraio? Riusciamo davvero a ‘staccare’ in vacanza? Alcune risposte arrivano da una inchiesta condotta per Samsung con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su 1.500 giovani compresi tra i 25 e i 35 anni, in merito ai comportamenti legati allo smartphone nel corso dell’estate, alla scoperta di come la vita da spiaggia si combini sempre di più con la tecnologia.
Che sia la riviera caraibica del Messico, la costa frastagliata greca o quella rocciosa della riviera del Conero, poco cambia: lo smartphone si conferma in assoluto il compagno di viaggio preferito dei Millennials in vacanza (88%), l’oggetto da portare sempre con sé in spiaggia, seguito dal tablet (55%) e dall’e-Reader (44%). Lo portano con sé per restare informati su cosa succede nel mondo (85%), per l’aiuto che può dare durante il viaggio – si pensi alle innumerevoli app – (71%), per scattare foto e video (65%) e per restare in contatto con i familiari (59%). Più di tutti consultano i social network (85%), lo usano per fare telefonate (77%) e ascoltare la musica (58%). Un Millennial su tre, si sa, lo utilizza moltissimo, da 5 a 6 ore al giorno. Il 25% addirittura fino a 8 ore. E in vacanza? Sicuramente in maniera diversa che a casa: il 49% infatti dichiara di limitarne l’uso.