
L’Ancma denuncia: ancora troppi i morti su due ruote, il governo si impegni di più
Malgrado una diminuzione complessiva dei veicoli a due ruote coinvolti in incidenti, nel 2018 quasi un motociclista su dieci ha perso la vita a causa degli ostacoli presenti sulla strada: è la denuncia di Confindustria Ancma, l’Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori, basata sugli ultimi dati di Aci e Istat. Le vittime delle due ruote, dice Ancma, sono “ancora drammaticamente troppe”. L’anno scorso la presenza di buche, ostacoli accidentali o fissi sulla strada o ai margini ha provocato la morte di 75 centauri e il ferimento di altri 1.773, rispettivamente l’8,9% e il 3,9% del totale di morti e feriti su due ruote. Numeri che, secondo l’associazione, riconfermano l’importanza e la necessità di intervenire sulle infrastrutture per ridurre gli infortuni e le concause di decesso. “Bene quindi il decreto per l’istallazione dei guardrail salva motociclisti appena approvato dal ministero dei Trasporti – commentano da Ancma -, ma per noi è importante che sia implementato rapidamente e che sia accompagnato da altri interventi strutturali”. Da qui la richiesta al governo di maggiori impegno e tempestività in questa direzione, anche per contenere i costi sociali e sanitari provocati dagli incidenti stradali, che pesano per oltre 5 miliardi di euro all’anno.
L’attenzione delle imprese associate sulla sicurezza è significativa: le case motociclistiche e i fornitori di componenti tecniche, spiega ancora Ancma, investono costantemente in ricerca e sviluppo per innalzare gli standard di sicurezza attiva di moto e ciclomotori. E anche i produttori di abbigliamento tecnico hanno introdotto importanti evoluzioni in questo ambito. “Un impegno – prosegue l’associazione – che ha contribuito negli ultimi anni a far calare il numero di vittime e feriti su veicoli a due ruote, facendo registrare addirittura un trend migliore anche rispetto a quello delle auto. L’associazione chiede che gli investimenti delle case motociclistiche e delle aziende non siano vanificati da fenomeni esterni come la trascuratezza nella manutenzione del manto stradale o da infrastrutture pericolose ed inadeguate”. Altra proposta avanzata dall’associazione è l’introduzione di sgravi fiscali per l’acquisto di abbigliamento motociclistico protettivo. “Anche la maggiore consapevolezza degli utilizzatori rispetto all’importanza di indossare capi tecnici protettivi riduce il rischio di riportare gravi danni in caso di incidente: in questo senso Ancma da qualche anno sta chiedendo al governo, per ora senza successo, di prevedere sgravi fiscali per l’acquisto di abbigliamento motociclistico”.