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FdI, proposta di legge per l’impiego degli italiani nella Vigilanza privata all’estero

FdI, proposta di legge per l’impiego degli italiani nella Vigilanza privata all’estero

Politica - di Redazione - 7 Maggio 2019 - AGGIORNATO 7 Maggio 2019 alle 18:25

«L’obiettivo di Fratelli d’Italia è dare alle imprese italiane che si occupano di vigilanza privata la possibilità di sostenere e proteggere le nostre aziende che lavorano all’estero. Sono tantissime quelle che lavorano in territori dove ci sono guerre o atti di terrorismo che a oggi devono rivolgersi a imprese di vigilanza straniere. Diamo la possibilità alle aziende di sicurezza e vigilanza italiane di proteggere i nostri interessi nazionali». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida nel corso di una conferenza stampa di presentazione di una proposta di legge di FdI alla quale ha partecipato il presidente di Assiv (Associazione italiana Vigilanza) Maria Cristina Urbano. «In conferenza di capigruppo – ha aggiunto Lollobrigida – chiederemo di calendarizzare la nostra proposta che mira a favorire la competitività e l’efficienza in un settore che impiega ben 25mila addetti».
«Riteniamo – ha aggiunto Wanda Ferro, componente FdI in commissione Difesa – che siano maturi i tempi affinché sia permesso agli istituti di vigilanza di fare un ulteriore passo in avanti consentendo alle imprese pubbliche e private italiane che operano in settori strategici in aree estere e dove la sicurezza non può essere garantita con lo strumento militare, di provvedere –  in analogia a quanto già previsto nel campo della lotta alla pirateria marittima – alla propria sicurezza con risorse nazionali». «Fratelli d’Italia – ha precisato Salvatore Deidda – capogruppo FdI in commissione Difesa – si pone l’obiettivo di tutelare il settore della vigilanza privata che molto spesso soffre una sorta di concorrenza sleale voluta e promossa da questo Governo».
«C’è una domanda di sicurezza crescente nelle nostre città – ha spiegato Emanuele Prisco, capogruppo di FdI in commissione Affari Costituzionali – credo sia tempo di mettere mano alla riforma non solo della vigilanza privata all’estero, ma anche all’interno dei confini nazionali.  Il rilancio del settore degli Istituti di Vigilanza può avvenire senza intralciare il già importante lavoro delle Forze dell’ordine che anzi potrebbero essere liberate da carichi meno funzionali al lavoro propriamente legato all’ordine e alla sicurezza».
«Fratelli d’Italia è sempre stata sensibile alle tematiche della sicurezza, con una concretezza che non ho riscontrato in altri partiti», così il presidente di Assiv Maria Cristina Urbano precisando che «come Assiv, crediamo in questo progetto da anni perché riteniamo che le imprese di vigilanza private sono in grado di assumersi compiti e incarichi sempre più delicati e di complementarietà con le Forze dell’ordine. Nulla si toglie alle prerogative e ai compiti dello Stato circa la tutela degli interessi nazionali, con il 60% delle imprese italiane che ha interessi all’estero, dobbiamo riflettere su quanto queste aziende abbiano bisogno di tutela».

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di Redazione - 7 Maggio 2019