A Napoli, con FdI e Giorgia Meloni, la grande manifestazione per il riscatto dell’Italia (video)

18 Mag 2019 20:44 - di Redazione

Domani a Napoli sfilerà l’orgoglio e la speranza dell’Italia. Sono già almeno 130 i pullman dei militanti  di Fratelli d’Italia annunciati per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale del partito guidato da Giorgia Meloni.  Il numero dei pullman, fanno sapere dal partito, dovrebbe aumentare nelle prossime ore quando arriveranno le ultime adesioni. Un pullman è già in viaggio verso il capoluogo campano: è quello partito da Giarre, in provincia di Catania, “costretto” ad anticiparsi data la distanza da Napoli. I pullman arriveranno da tutte le regioni del Sud Italia, ma non solo: sono attesi infatti anche da regioni settentrionali come Lombardia e Veneto. La manifestazione di domani avrà inizio alle 10.30 con un corteo che partirà da piazza Dante e che raggiungerà piazza Matteotti, dove si terrà il comizio finale. Alle 12.30 è previsto l’intervento della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che chiuderà così la campagna elettorale Nell’ambito fella manifestazione si svolgerà anche una originale  iniziativa: verrà prmiato  lo striscione “più simpatico” tra quelli che saranno esposti dai militamti di Fratelli d’Italia lungo il corteo.

Omaggio alle vittime innocenti della camorra

Ci sarà anche la testimonianza di Gennaro Del Prete, figlio di Federico, vittima innocente di camorra ucciso nel 2002 a Casal di Principe (Caserta), tra quelle che precederanno l’intervento di Giorgia Melo . Gennaro Del Prete, vincitore del Premio Borsellino nel 2011 spiega così s il suo avvicinamento a Fratelli d’Italia, partito per il quale è responsabile del Dipartimento Dipendenze e Terzo settore della Campania: “Sono un ex militare di carriera – racconta – ma la morte di mio padre ha cambiato la mia prospettiva. Mi sono reso conto che volevo cambiare le cose dall’interno, ho portato la mia testimonianza di legalità per tanti anni nelle scuole. Oggi sono un funzionario dei servizi sociali del Ministero della Giustizia e mi occupo di reinserimento di chi è sottoposto a misure alternative alla detenzione. Questo per me significa unire due spinte, da un lato punire chi ha commesso un reato, come chi uccise mio padre, dall’altro dimostrare che c’è uno Stato e che è sempre possibile mostrare la strada della legalità”.

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