Imu, gli italiani contrari ad applicarla alla Chiesa. E il governo blocca tutto

3 Dic 2018 18:15 - di Redazione

“Scherza con i fanti, ma…non tassare i santi”. Già, sembra proprio che il dossier dell’Imu dovuto dalla Chiesa allo Stato italiano sia destinato ad aggiungere altra polvere a quella già accumulata in precedenza. Certo, il dialogo è aperto, ma – informano dal ministero competente, il Mef retto da Giovanni Tria – sistemato su un binario morto. Alla faccia di Beppe Grillo che, sulla questione, mandò un appello a Papa Francesco in persona: «Bergoglio, paga l’Imu». La Guida Suprema dei Cinquestelle pensò di aver scoperto l’uovo di Colombo. In realtà, non aveva fatto i conti con i sentimenti religioso del popolo. A differenza dei suoi amici nel governo i quali, appena hanno gettato l’occhio ai sondaggi commissionati sulla spinosa questione, hanno pensato bene di congelare ogni decisione almeno fino a gennaio, salvo blitz dell’ultimo minuto.

In principio fu Grillo: «Bergoglio, paga l’Imu»

Fonti interne al Mef rivelano infatti che «percentuali bulgare di italiani» siano «contrarissimi a tassare la Chiesa». Il rischio è che il pagamento dell’Imu intimato a Bergoglio possa trasformarsi «in un boomerang per il governo giallo-verde». E non è tutto, perché il dossier al Mef sull’Imu alla Chiesa avrebbe dimostrato che la questione è ben più complicata di quanto si potesse immaginare, innanzitutto perché il Vaticano già paga l’Imu sugli immobili con finalità commerciali. L’esenzione è limitata solo agli immobili destinate ad attività solidali ed educative. Tassare tutte le proprietà vorrebbe dire costringere la Chiesa a chiudere oratori e altre realtà che “salvano i ragazzi dalla strada”. L’inghippo riguarda l’esenzione dal pagamento dell’imposta su immobili destinati ad attività commerciali ma dove vi si soggiorna per questione di culto. È qui che si vorrebbe intervenire. E, per farlo – ragionano al Mef – «non serve una nuova norma, ma fare in modo che si applichi quella esistente evitando scorciatoie ed escamotage». Sul tavolo, però, c’è anche l’ipotesi di un intervento sui tanti immobili sfitti di proprietà del Vaticano: l’idea del governo sarebbe tassare la Chiesa per indurla a vendere proprietà in disuso, prevedendo l’esenzione dall’Imu per tre anni per le proprietà messe in vendita.

Al Mef ammettono: «Rischio boomerang per il governo»

Comunque sia, sulla trattativa tra le due sponde del Tevere incombe la sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue che impone alla Chiesa di pagare l’Ici sugli immobili commerciali e al governo di recuperarla. Secondo l’Anci, solo per 2008-2012, gli anni contestati, ci sarebbero in ballo 4-5 miliardi. La sentenza, però, non è immediatamente applicativa e non opera un diritto al recupero delle somme da parte dei Comuni nei confronti dei soggetti che avrebbero illegittimamente beneficiato di queste esenzioni. Per farlo ci vuole una legge ad hoc. Ma anche qui il governo tace, con buona pace di Beppe Grillo.

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