Dazi, Trump impone alla Cina una tregua di 90 giorni in cambio di acquisti di prodotti Usa
Lo aveva promesso in campagna elettorale: “America first”. E ora, dopo aver fatto assaggiare alla Cina le prime nefaste conseguenze della guerra commerciale sui dazi, Donald Trump ferma l’artiglieria e concede a Pechino una tregua di 90 giorni ottenendo, in cambio, imponenti acquisti di prodotti statunitensi, soprattutto prodotti agricoli, energetici e industriali.
Lo ha fatto, Donald Trump, secondo quanto rivela il Washington Post, cambiando, inaspettatamente, le carte in tavola sulla guerra dei dazi, nel corso della cena al termine dei lavori del G20 a Buenos Aires.
Una mossa che ha spiazzato un po’ tutti, come capita spesso quando si ha a che fare con l’imprevedibile Donald Trump.
Il presidente americano e l’omologo cinese Xi Jinping hanno raggiunto l’accordo per una tregua temporanea sui dazi che durerà 90 giorni a partire dal 1° gennaio prossimo: Trump ha accettato di annullare gli aumenti tariffari previsti che, su 200 miliardi di merci esportate dal Paese asiatico verso gli Stati Uniti, sarebbero dovuti salire dal 10 per cento al 25 per cento a partire dal 2019.
In cambio Xi Jinping si è impegnato ad acquistare una quantità, che la Casa Bianca ha definito “molto consistente”, di prodotti agricoli, energia e beni industriali dagli Usa.
La tregua sui dazi è, però, solo un primo, strategico passo. E servirà ai due capi di Stato per riavviare i colloqui tra Stati Uniti e Cina nella prospettiva di risolvere una disputa commerciale che sta, in realtà, danneggiando l’intera economia globale, preoccupando alcuni degli alleati repubblicani di Trump e snervando gli investitori.
Secondo il Washington Post, Trump e Xi hanno concordato di “iniziare immediatamente” i colloqui sulle politiche industriali cinesi, comprese le licenze coercitive della tecnologia degli Stati Uniti, il furto di segreti commerciali e le barriere commerciali non tariffarie.
“È stato un incontro straordinario e produttivo con possibilità illimitate sia per gli Stati Uniti che per la Cina”, ha detto gongolando Trump in una dichiarazione rilasciata a bordo dell’Air Force One durante il volo di ritorno a Washington, ben consapevole di aver messo a segno un colpaccio che nessuno realmente si aspettava e di riportarsi a casa un risultato che nessuno può contestargli.
“È un grande onore lavorare con il presidente Xi”, ha aggiunto Trump concedendo al collega cinese l’onore delle armi ma ribadendo altresì che, se, nel corso della tregua di 90 giorni, le trattative non dovessero andare a buon fine, il presidente Usa procederà senza indugi con il suo precedente piano, e dunque con gli aumenti delle tariffe.
Come è arrivato Trump a piegare la riottosa Cina nella guerra sui dazi? Secondo il ‘Washington Post’, avrebbe anche minacciato di estendere i dazi a tutte le importazioni statunitensi dalla Cina, pari ad altri 267 miliardi di dollari di beni.
Una ‘minaccia’, tattica che, però, non emerge ufficialmente nel resoconto dei colloqui tra i due leader diffuso dalla Casa Bianca.