«Vietato sculacciare i figli»: la Francia mette al bando lo schiaffo educativo
In Francia sarà vietato sculacciare i figli, ma anche – a quanto si capisce – sgridarli con troppa veemenza o sottoporli a punizioni troppo severe. L’aAssemblea nazionale ha approvato, per ora in prima lettura, una proposta di legge che mette al bando sberle, schiaffi e sculacciate date ai bambini con lo scopo di educarli. Ma non solo. Il testo afferma infatti che i genitori devono allevare i loro figli senza ricorrere alla «violenza», non solo fisica, ma anche «verbale o psicologica».
La legge, presentata dal MoDem, il Mouvement démocrate, è passata con il sostegno de La Republique en Marche del presidente Emmanuel Macron, del governo e di altri gruppi parlamentari, mentre Les Republicain, il partito conservatore fondato da Nicolas Sarkozy, si è astenuto e la deputata Emmanuelle Menard, vicina ma non organica al Rassemblement national di Marine Le Pen ha votato contro, ritenendo che la legge «priva i genitori delle loro prerogative». Per l’approvazione definitiva il testo ora deve passare al Senato, dominato dall’opposizione. Il disegno di legge, dalle conseguenze soprattutto simboliche, integra le disposizioni del codice civile francese sull’autorità genitoriale e non prevede alcuna sanzione, imponendo al governo di valutare l’uso delle punizioni corporali in Francia e di riferire al Parlamento l’anno prossimo su eventuali misure necessarie per aiutare i genitori ad aumentare la loro consapevolezza sulla questione.
Secondo la Ong Childhood Foundation, l’85% dei genitori francesi ricorre alle punizioni corporali per correggere comportamenti sbagliati dei figli. Già nel 2016 l’allora presidente François Hollande aveva presentato un provvedimento anti-sculacciata, bocciato però dal Consiglio costituzionale per una questione di forma. Se la legge sarà adottata, la Francia diventerà il 55esimo Paese al mondo (il 23esimo dell’Unione europea) a bandire le punizioni corporali sui bambini, iniziativa adottata per la prima volta dalla Svezia nel 1979. Il Consiglio d’Europa, che nel 2015 aveva richiamato Parigi per non aver bandito la sculacciata, ha salutato con favore la decisione, con il portavoce Daniel Holtgen che ha affermato che si tratta di un «voto storico».