Era latitante il moldavo ucciso ad Arezzo da Pacini. A migliaia alla fiaccolata (video)

30 Nov 2018 21:47 - di Redazione

Il 29enne moldavo ucciso dal gommista di Monte San Savino (Arezzo), Fredy Pacini, durante un tentativo di furto nella ditta del commerciante, non si chiama Tonjoc Vitalie, ma Mircea Vitalie, questo perché nella sua patria è possibile iscrivere nel passaporto il nome della moglie. Il 29enne moldavo, da quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, non era incensurato in Italia ma era un latitante, colpito da ordine di carcerazione della Procura di Milano. A suo carico numerosi precedenti sempre per furto. Intanto è stato confermato il riconoscimento da parte della sorella che vive in Italia e che aveva contattato i carabinieri dopo aver appreso la notizia dell’accaduto. Si apprende che Fredy Pacini, il commerciante 57enne titolare di una ditta di gomme, che ha ucciso a colpi di pistola il 29enne moldavo e indagato per l’ipotesi di reato di omicidio colposo per eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso a colpi di pistola il 29enne che stava tentando un furto nella sua ditta, si è avvalso della facoltà di non rispondere in occasione dell’interrogatorio questo pomeriggio davanti al pm della procura di Arezzo Andrea Claudiani. E’ quanto hanno riferito i legali del commerciante savinese all’uscita dal Palazzo di giustizia di Arezzo. Il gommista è assistito dagli avvocati Alessandra Cheli e Giacomo Chiuchini. I difensori di Pacini hanno spiegato che aspetteranno la relazione sull’autopsia, attesa tra 60 giorni, e che hanno chiesto al pm di effettuare un sopralluogo nella ditta del loro assistito. Nell’immediatezza del fatto, il commerciante aveva riferito ai carabinieri la sua versione dell’accaduto, ma lo aveva fatto in assenza dei legali, cosa che ha reso inutilizzabili le sue dichiarazioni.

A migliaia alla fiaccolata di solidarietà

Circa duemila persone hanno preso parte questa sera a Monte San Savino a una fiaccolata, che ha sfilato per le strade del centro storico, in segno di solidarietà nei confronti di Fredy Pacini, il commerciante 57enne, titolare di una ditta di gomme, che ha ucciso a colpi di pistola il 29enne moldavo Mircea Vitalie, e che è stato indagato per l’ipotesi di reato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. A sfilare anche il sindaco Margherita Scarpellini (Pd). La manifestazione è senza simboli politici. Tanti i partecipanti con cartelli con la scritta “Io sto con Fredy”, lo stesso slogan gridato a ripetizione durante il percorso. “Io sto con Fredy” è anche il nome del gruppo nato su Facebook attraverso cui è stato organizzato il corteo. «Se oggi Fredy viene indagato è perché c’è una legge che lo consente. Allora poche chiacchiere, è ora di cambiare le leggi», ha dichiarato Giovanni Donzelli che ha partecipato alla fiaccolata alla quale erano presenti in 2.000. «Nel momento in cui accade un fatto del genere, in uno Stato di diritto sotto inchiesta dovrebbe finirci proprio lo Stato, lo Stato che ha lasciato soli i propri i cittadini, lo Stato che ha costretto Fredy a dormire nella sua azienda dopo aver subito 38 furti. Oggi scopriamo che il moldavo che è entrato nell’azienda di Fredy era ricercato e libero di andare a commettere altri crimini. Lo Stato che non riesce a garantire la sicurezza dei cittadini non può andare a perseguitare i cittadini che non possono difendersi», ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia.

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