Ecco Marte: atterraggio perfetto. La sonda InSight è già a spasso sul pianeta rosso (VIDEO)

27 Nov 2018 11:59 - di Lara Rastellino

Arrivo indisturbato e ammaraggio perfetto: da Marte tutto ok e al Nasa Jet Propulsion Laboratory di Pasadena l’euforia è ancora tutta da smaltire. Intanto sul pianeta rosso InSigh comincia a guardarsi intorno: ha aperto i suoi pannelli e dopo l’atteso beep – il segnale con cui ha indicato alla base il suo atterraggio riuscito – è arrivato anche il primo “selfie”, finito inevitabilmente su Twitter e rilanicato in queste ore da media e siti: «Qui c’è una bellezza tranquilla. Mi guardo attorno per esplorare la mia nuova casa», è il cinguettio riferito alla sonda a spasso per Marte.

InSight è su Marte: un successo anche italiano. Ecco perché

Dunque, l’apertura dei pannelli solari dà il via alla missione su Marte della sonda InSight, spedita sul pianeta rosso per esplorare il territorio e perlustrare il sottosuolo, arrivando a rilevare la misurazione della temperatura fino a 5 metri di profondità in modo tale da arrivare a scoprire eventuali fonti di calore: cosa che, come spiega tra gli altri il sito de la Repubblica in un esaustivo servizio dedicato all’argomento, «potrebbe significare che l’acqua scoperta nel luglio scorso sotto i ghiacci del Polo Sud marziano potrebbe essere più calda di quanto si pensi». Tutto da scoprire, dunque: quello che sappiamo al momento di questa missione su Marte, è che per raggiungere il pianeta la sonda ha percorso 460 milioni di chilometri nello spazio dal giorno del suo lancio, avvenuto il 5 maggio scorso dalla base di Vandenberg, in California. InSight è la 15esima sonda spaziale ad atterrare sul Pianeta Rosso dal 1971 ad oggi. «Siamo soddisfatti e orgogliosi di avere contribuito a questa tappa fondamentale nell’esplorazione umana del Sistema Solare», ha dichiarato allora Marco Molina, Responsabile Ricerca e Sviluppo Spazio di Leonardo. La sonda InSight della Nasa, dunque, rappresenta anche un piccolo successo nostrano: la sonda, infatti, è stata guidata dalla Terra fino a Marte da una “bussola spaziale”, il sensore stellare Star Tracker, pensato, progettato e costruito dal colosso italiano dell’aerospazio. «Il nostro sensore ha contribuito a determinare con precisione il puntamento della sonda e dei suoi motori, come sta facendo dal giorno del lancio», ha spiegato non a caso Molina.

InSight in esplorazione su Marte grazie a strumenti nostrani: ecco quali

Non solo: a bordo del lander è presente anche Larri, un microriflettore italiano di ultima generazione sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il suo compito è fornire la posizione accurata del lander durante l’esplorazione di Marte. E non solo. Grazie allo strumento Larri si potrà «delineare il primo meridiano marziano, un gemello del meridiano di Greenwich terrestre», ha anticipato all’Adnkronos il Responsabile ASI della partecipazione scientifica del programma ExoMars 2016-2020, Raffaele Mugnuolo. Mugnuolo spiega che lo strumento italiano Larri «potrebbe infatti diventare una sorta di “Meridiano zero” di Marte, un primo “punto fiduciale” sulla superficie del pianeta, un punto fisso per i calcoli relativi alle missioni e agli oggetti che inviamo su Marte». Intanto, il team della missione, ritiene che lo studio della stratificazione delle rocce marziane sarà di fondamentale importanza per rivelare i processi di formazione che hanno interessato Marte e gli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare.

InSight si avventura tra le profondità del suolo di Marte

InSight , che sta per Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, è stata lanciata il 5 maggio scorso dalla base di Vandenberg, in California, ed è una delle missioni di punta della Nasa. «L’arrivo della sonda della Nasa InSight rappresenta un punto di sviluppo effettivo per tutta l’umanità», ha commentato allora il Commissario straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana, Piero Benvenuti. «La ricerca scientifica e le conseguenti scoperte aprono infatti notevoli possibilità di conoscenza dell’Universo e della sua evoluzione. L’impegno italiano, anche grazie all’Agenzia Spaziale Italiana, in questa contesto è elevato e siamo in prima linea nell’esplorazione di Marte. Potremmo dire che non c’è sonda che studi Marte senza il contributo italiano», ha affermato Benvenuti. Ora, l’erede di Curiosity ha gli occhi del mondo puntati suoi suoi occhi avveniristici, forte di un primato incredibile: il lander Nasa, infatti, è incaricato di riportare gli States sul suolo di Marte sei anni dopo il touchdown del rover Curiosity, avvenuto nell’agosto 2012. L’atterraggio morbido, ricorda l’Agenzia Spaziale italiana, è riuscito solo al 40% dei veicoli che lo ha tentato, e il primato, ad oggi, è ancora prerogativa esclusiva degli Stati Uniti. La prerogativa di InSight è che, una volta al lavoro, è il primo lander a studiare le profondità del suolo di Marte.

 

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