Batterio killer in ospedale: diecimila pazienti italiani a rischio

29 Nov 2018 14:16 - di Carlo Marini

Sono circa diecimila i pazienti operati dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2017 potenzialmente a rischio di aver contratto il Mycobacterium chimaera, un batterio che può essere letale per l’uomo e in grado di manifestarsi anche molto tempo dopo essere entrato nell’organismo. A scriverlo in una comunicato stampa con la preghiera di massima diffusione è la Regione Veneto che ha riunito un Gruppo tecnico regionale per la prevenzione e gestione delle infezioni in soggetti sottoposti a intervento cardiochirurgico.

Batterio killer: 16 casi di infezione, 6 morti

«Ad oggi, in Regione Veneto – prosegue la nota – sono stati diagnosticati 16 casi di infezione da Mycobacterium chimaera, di cui due con intervento cardiochirurgico eseguito in altre Regioni. Su oltre 30mila interventi chirurgici eseguiti dal 2010 presso le Cardiochirurgie della Regione Veneto, sono stati individuati 14 casi di infezione, di cui 6 decessi. I pazienti potenzialmente interessati sono stimati in circa 10mila».

Il comunicato ufficiale sul batterio Chimaera

«A tutti verrà inviata una scheda informativa contenente le informazioni sui sintomi e l’indicazione dei numeri di telefono da contattare per qualsiasi evenienza e per gli eventuali approfondimenti clinici necessari«. «I macchinari presenti nelle cardiochirurgie di tutti gli ospedali veneti sono già stati messi in sicurezza e, in alcuni casi, sostituiti. Viene comunque data a tutti i reparti l’indicazione di collocare tali macchinari, di qualsiasi marca di fabbricazione essi siano, all’esterno della sala operatoria – precisa il Gruppo tecnico – Considerato che dati di letteratura hanno evidenziato che il Mycobacterium chimaera sembra essersi annidato già nel sito di produzione del dispositivi, quindi antecedentemente all’installazione in sala operatoria, la Regione Veneto si sta tutelando nei confronti della ditta produttrice».

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