Le lettera scritta dall’alunna di 10 anni che vuole difendere Gesù Bambino (video)

30 Nov 2018 18:48 - di Redazione

«A Natale è nato Gesù e noi lo vogliamo dire a tutti. Vorremmo chiedere se il testo della canzone “Natale in allegria potesse rimanere originale, con la parola Gesù». Eccola la letterina della bambina di dieci anni di una quinta elementare veneta che si è ribellata alle correzioni imposte dalle maestre politically correct che volevano cancellare il nome di Gesù per rispettare le “minoranze” non cattoliche, i bambini, figli di immigrati, presenti nella classe.

Cinque righe scritte a mano su un foglio bianco, con quella scrittura tonda e un po’ incerta propria dei bambini, che la piccola ha indirizzato al preside dell’Istituto che frequenta, una delle scuole elementari di un piccolo paese veneto che fa parte dei cinque Comuni della Riviera del Brenta.

Sono settimane che i bambini della scuola elementare si preparano alla tradizionale recita di Natale a cui parteciperanno anche i genitori.
Lo spettacolo messo in piedi dalle maese della scuola prevede anche che i bambini cantino, in coro, la celebre canzoncina “Buon Natale in allegria“, una melodia la cui strofa recita: “su brindiamo! Festeggiamo! Questo è il giorno di Gesù”.

Una frase che non piace ad alcune maestre. Perché, è questa la spiegazione che viene data ai bambini perplessi, potrebbe creare imbarazzo e fastidio agli altri bambini, di fede non cattolica, che frequentano l’Istituto.

Così alcune maestre pretendono di cancellare la parola Gesù sostituendola con la parola Natale. Un mezzuccio penoso. Senonché non fanno i conti con la determinazione di una bimba, una piccola alunna di dieci anni che si ribella a questa imposizione, non la capisce e non la accetta.

E’ il 1° novembre scorso e la bimba prende carta e penna e, da sola, organizza una raccolta di firme fra i bambini per mantenere il nome di Gesù nella canzoncina. Quasi tutti i bambini, esclusi quelli di fede non cattolica, firmano l’appello che la piccola fa girare fra i banchi. E, a quel punto, le maestre capiscono che non possono forzare la mano, nemmeno in nome di una forzata integrazione religiosa e culturale. Sarebbe veramente troppo. Così reintegrano il nome di Gesù nella canzoncina e nella recita scolastica.

I genitori della bimba non sanno nulla di tutto ciò che è accaduto in quella scuola elementare e dell’iniziativa della figlia. Lo scopriranno per caso, più tardi.

Ma la bimba fa anche di più, scrive una lettera al consigliere regionale del Veneto, il leghista Alberto Semenzato che conosce personalmente perché è di un paese della Riviera del Brenta: «Sono una bambina di quinta della scuola primaria, le vorremmo chiedere se il testo della canzone “Natale in allegria” potesse rimanere originale con la parola Gesù e non si cambi la parola Gesù con la parola Natale. A Natale è nato Gesù e noi lo vogliamo dire a tutti».
«Delirante decisione dettata dal furore ideologico. Brava bimba!», scrive su Twitter la Meloni.

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