Così la Coop “solidale” frodava Stato e immigrati: due arresti a Firenze

30 Ago 2018 11:17 - di Eugenio Battisti
immigrati

Pochi servizi, pessima igiene, sovraffollamento. Così alcune cooperative, che si ammantano di solidarietà, gestiscono “al risparmio” i centri di accoglienza per gli immigrati truffando lo Stato. L’ultimo scandalo ha portato a Firenze a due arresti e due misure di interdizione da incarichi societari all’interno di strutture di accoglienza di immigrati. La misura è stata emessa dal Tribunale di Firenze su richiesta della procura della Repubblica di Roma al termine di un’indagine avviata nel 2014 nei confronti di soggetti, aggiudicatari diretti e indiretti (attraverso cooperative del terzo settore) di bandi di gara indetti dalla locale Prefettura per la gestione dei servizi di prima accoglienza nei confronti di migranti extracomunitari.

Immigrati, 2 arresti per truffa in una Coop

L’accusa è di frode nelle pubbliche forniture. I bandi di gara per l’aggiudicazione della gestione dei centri, infatti, prevedevano la sistemazione logistica dei migranti nonché la fornitura di numerosi servizi a loro favore (quali la mediazione linguistica, lavanderia, barberia, consegna pocket money, tessere telefoniche, assistenza sanitaria, etc…). Le ispezioni condotte dal 2014 dalla Stazione Carabinieri di Lastra a Signa, anche attraverso le testimonianze dei fruitori dell’accoglienza, hanno portato alla luce la truffa: il non rispetto dell’erogazione dei servizi previsti e le pessime condizioni igienico-sanitarie dei locali. Inoltre, veniva accertata la presenza di “ospiti” in sovrannumero rispetto alla capienza massima prevista dalle singole strutture. Successivamente, le indagini tecniche e l’esame della documentazione e dei supporti informatici sequestrati durante alcune perquisizioni (a cui si sono aggiunti, a partire dal 2017, approfondimenti mirati di natura economico-finanziari dei militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Firenze) hanno permesso di rilevare «molteplici irregolarità di natura penale e fiscale a carico delle cooperative appaltatrici, confermate dall’incompleta giustificazione dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi (a fronte delle somme elargite dalla Prefettura di Firenze), la mancata documentazione dei costi per il personale impiegato nell’attività, la mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilità di identificazione, l’omessa fornitura della tessera/ricarica telefonica di euro 15 per ogni soggetto ospitato, la contestuale registrazione di alcuni migranti presso diversi centri di accoglienza dislocati in varie località.

Commenti

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  • Pino1° 31 Agosto 2018

    Toscana e basta ? Su tutto quello in cui mettono le mani, comprese le misericordie che si stanno rubando mettendoci dentro i loro specializzati in furto tutto, tutto, passa dal sinistro furto !

  • ANGELO AIAZZI 30 Agosto 2018

    poco da commentare è troppop facile dire “lo avevo detto” ….non mi stupisco …proverbio friulano dice : CHI VA’ AL MULINO SI INFARINA ” ma questi si sono anche impanati oltre che infarinati…

  • Andrea 30 Agosto 2018

    Mi sa che il vostro sito ha qualcosa che non va perchè scrivo un commento e finisce in un altro articolo. a meno che non sia il mio PC ma non credo perchè è già la terza volta.

  • Andrea 30 Agosto 2018

    Buon lavoro ai magistrati, e poi finirà come la thyssenkrupp.

  • Giuseppe Tolu 30 Agosto 2018

    Si sa solo di questa? E le altre?