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Vaccini, i pediatri: basta con la cattiva informazione sui social

Vaccini, i pediatri: basta con la cattiva informazione sui social

Cronaca - di Redazione - 24 Aprile 2018 alle 15:04

«La battaglia contro la crescente diffidenza sui vaccini si combatte anche attraverso la corretta informazione che ormai non può prescindere dall’uso del web e dei principali social network. Grazie a questi strumenti è possibile rafforzare il rapporto fiduciario e duraturo tra il pediatra di famiglia e i genitori e bambini residenti nel nostro Paese». È questo il messaggio lanciato dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp) in occasione della Settimana europea delle vaccinazioni, che si celebra dal 23 al 29 aprile. «Il web è senza dubbio una risorsa preziosa ma al tempo stesso può diventare estremamente pericolosa se non viene utilizzata nel modo corretto – spiega Paolo Biasci, presidente nazionale Fimp – per questo vogliamo essere sempre più presenti sulla rete perché è proprio in questo “luogo” che nascono, crescono e si diffondo assurdi stereotipi, privi di ogni fondamento scientifico, verso i vaccini».

Settimana dei vaccini, i pediatri: attenti al web

In concomitanza con questo evento internazionale, la fedeazione, che rappresenta i pediatri di famiglia, ha deciso di incrementare sui social network, le informazioni e le risposte alle domande dei genitori sui temi legati alle vaccinazioni. «La Fimp ha da sempre dato molta importanza alla comunicazione con le famiglie – ricorda Biasci – abbiamo sviluppato progetti anche attraverso l’uso della Rete e dei social. Ne sono un esempio la pagina Facebook FIMPrevenzione, il Progetto bfree (www.progettobfree.it) e l’App MyPED, disponibile per Ios e Android, dove periodicamente i pediatri di famiglia inviano informazioni e rispondono ai dubbi dei genitori sulle vaccinazioni. Questi strumenti informativi sono ampiamente utilizzati per la gestione delle più comuni necessità pediatriche del proprio bimbo».

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Ci sono 2 commenti

  1. Alessio ha detto:

    “Steriotipi privi di ogni fondamento scientifico”.
    Ma se i vaccini prima di essere messi in commercio non vengono sperimentati e vengono ritirati solo dopo che si sono riscontrate svariate gravi reazioni avverse, vi sembra giusto che devono essere usati i nostri figli come cavie e addirittura senza libertà di scelta?

  2. Laura ha detto:

    a parte le potentissime lobbies sanitarie (le più ricche del pianeta) usa,
    l’Italia è l’unico paese dove sono obbligatori tutti i vaccini.
    Questo somiglia molto ad un esperimento (angosciante) sulla salute delle nuove generazioni (già meno protette di noi e di quelle passate dal punto di vista economico)
    non vorrei che, come detto più volte, dal FMI, sia cominciata la selezione naturale…
    vinca il più forte o meglio il più ricco nella nuova giungla liberista
    Ritengo gli Italiani capacissimi di decidere se e quali vaccini far inoculare ai proprii bimbi (senza necessariamente far guadagnare le case farmaceutiche sulla pelle dei piccoli)
    anche perchè se solo uno dei bambini, a causa dei vaccini, può diventare autistico (o altro) ciò impone la scelta facoltativa, non esiste l’incidente statistico (autismo indotto) ai danni dei piccoli a scopo di lucro, non esiste.

24 Aprile 2018 alle 15:04