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Stretta collaborazione Guide alpine e Vigili del Fuoco per le calamità

Stretta collaborazione Guide alpine e Vigili del Fuoco per le calamità

Cronaca - di Redazione - 18 Aprile 2018 alle 16:32

Unire le competenze per intervenire nell’emergenza in modo mirato ed efficace. Con questo obiettivo il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e il Collegio nazionale Guide alpine italiane hanno ufficializzato l’accordo quadro siglato il 28 febbraio 2018, dando seguito al decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018 che stabilisce la collaborazione degli ordini professionali con il Corpo dello Stato per gli interventi di protezione civile e pubblica sicurezza. L’accordo, che sarà definito nel concreto nelle prossime settimane, prevede la condivisione e lo sviluppo di tecniche, di competenze e di procedure al fine di agevolare l’operato congiunto dei Vigili del fuoco con le Guide alpine nelle situazioni d’emergenza e calamità, in ambito nazionale e internazionale. La collaborazione è stata ufficializzata con l’incontro al Viminale tra il capo dei Vigili del fuoco, Gioacchino Giomi, e il presidente delle Guide alpine italiane, Cesare Cesa Bianchi. Erano presenti anche il dirigente Emanuele Pianese, Maria Elena Cilli, funzionario direttivo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e la guida alpina Marco Vallesi, referente coordinatore dell’accordo. ”Sono molto contento di questa collaborazione – ha commentato Giomi – penso ci possa essere una buona condivisione di esperienze al fine di compiere, nelle situazioni di emergenza e calamità, interventi integrati più mirati ed in sicurezza per chi opera e per i cittadini. Lavorare incessantemente su sviluppo e innovazione delle tecniche per le operazioni su terreno impervio ci serve e ci servirà. Abbiamo istituito da qualche decennio il nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale) – ha ricordato – e abbiamo puntato molto su questa specializzazione, che continueremo a implementare. La collaborazione sarà importante anche a livello di elaborazione di piani di protezione civile, per esempio in territori impervi o vulcanici, come sul Vesuvio e sull’Etna”. ”La prima cosa che insegna la montagna è che non la si conosce mai abbastanza – ha detto il presidente delle Guide Cesare Cesa Bianchi – quindi una collaborazione fra professionisti che metta in condivisione conoscenze e competenze può dare importanti frutti. Le Guide alpine possono aiutare nell’accesso alle zone impervie, per conoscenza delle tecniche, dei luoghi e dei pericoli esistenti su territorio montano. La valutazione e la gestione del rischio, ridotto entro limiti accettabili, è la competenza che possono portare le Guide alpine italiane al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco”.

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18 Aprile 2018 alle 16:32