Immigrati fantasma: arabi, cinesi, africani spariti dall’anagrafe. Allarme sicurezza
Immigrati fantasma: è allarme sicurezza. Si chiamano Mohammed, Omar, Abu, Jamal, oppure, Nicolae, Vasile, Georgeta, così come Zheng, Yang, Chang, Lee, e sono tutti dei fantasmi. Svaniti nel nulla, risucchiati nel buio imperscrutabile della burocrazia che, di fronte alla mancanza di riferimenti noti, si arrende e si ferma, chiudendo registri e archiviando nomi e casi nel mistero dell’irreperibilità anagrafica.
Immigrati fantasma scomparsi dai registri dell’anagrafe
Proprio così: per l’Anagrafe del Campidoglio gli immigrati registrati all’arrivo e poi espulsi dai registri senza che qualcuno ne abbia trascritto la presenza altrove, sono diventati più che invisibili: sono scomparsi. Ma non diventano casi di chi l’ha visto: sono semplicemente fantomatiche presenze trasferitisi altrove, chissà dove e chissà da quanto tempo, mentre l’amministrazione cittadina crede ancora e riporta fedelmente nella carte, che i suddetti residenti abitino ancora all’indirizzo dichiarati e registrato anni prima. Indirizzi fake, residenze fasulle, dichiarazioni farlocche e denunce inesistenti: è il magma indistinto che travolge, risucchia e disintegra quelli che, in un esaustivo servizio, il Messaggero online prima e poi con altri siti, ha definito «gli irreperibili dell’Anagrafe di Roma, persone che – una volta verificata la loro “inesistenza” all’indirizzo conosciuto fino ad oggi – vengono cancellati dai registri comunali». Puff: un tratto di penna, un semplice tasto reset e tutto si annulla.