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baby gang

15enne aggredito a Napoli, il questore lancia l’allarme baby gang

Cronaca - di Redazione - 13 Gennaio 2018 - AGGIORNATO 14 Gennaio 2018 alle 11:55

Quello delle cosiddette “baby gang” è «un fenomeno preoccupante su cui dobbiamo interrogarci tutti». Così il questore di Napoli, Antonio De Iesu, interpellato sull’ultimo caso in ordine di tempo di violenza perpetrata da giovanissimi a Napoli, il 15enne pestato ieri da un gruppo di almeno dieci ragazzini all’esterno della stazione della metropolitana di Chiaiano e per il quale è stata necessaria l’asportazione della milza.

Un fenomeno su cui tutti si devono interrogare

Il questore, intervistato dall’Adnkronos, fa notare che «ieri non sono stati usati né coltelli né pistole». «Si è trattato di una violenza immotivata e inaudita, violenza di un branco di minorenni deviati e disadattati, frutto forte del tiepido controllo delle famiglie e di un ambiente che sicuramente favorisce queste cose», spiega De Iesu, secondo il quale «è questo su cui bisogna interrogarsi». «Noi facciamo la nostra parte, ognuno deve farlo: è un fenomeno che ha varie facce, su cui tutti devono fare una riflessione. Bisogna interrogarsi tutti – ribadisce – su cosa fare di fronte a questo disagio giovanile».

La polizia al lavoro

La Polizia di Stato, ricorda il questore, «ha fatto la sua parte e lo abbiamo dimostrato nel caso della sparatoria ai “baretti” con un arresto, e nel caso del ferimento di Arturo, sul quale le indagini non si fermano e ho moltissimi uomini che ci lavorano». Sull’episodio di ieri sera «è in corso un’attività molto tenace e assidua, ci sono più commissariati che stanno lavorando, si stanno analizzando le immagini degli impianti di videosorveglianza in maniera molto dettagliata. Siamo moderatamente ottimisti».

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Ci sono 3 commenti

  1. onio ha detto:

    Bisogna smetterla con la storia dei minorenni non imputabili. Quando si tratta di atteggiamenti camorristici nei confronti degli indifesi da parte di delinquenti che ostentano la propria impunità con sarcasmo e indifferenza per il male arrecato, bisogna comportarsi diversamente e comminare le giuste punizioni.D’altronde se l’aspirante delinquente e’ libero di compiere le proprie malefatte vuol dire che è fuori di ogni controllo e che i genitori non svolgono alcuna azione educativa. Sono quindi corresponsabili a tutti gli effetti delle azioni dei propri figli e vanno quindi puniti severamente.

  2. Gianni ha detto:

    NON CE BISOGNO DA CONDANNARE , PERCHE E” MINORENNE:IL GIUDICE MOLTO DEMOCRATICO , ALTRIMENTI TUTTI DIRANNO CHE E” UN GIUDICE FASCISTA : IL RAGAZZO LO PRENDI, GLI METTI UN CARTELLO DIETRO LE SPALLE , GLI FAI PULIRE TUTTO IL PAESE, DICENDO ,E” MASCALZONE E DEVE ESSERE CASTIGATO, VEDRETE CHE NON LO FARA” PIU COSI IL MASCALZONE NON CI PROVERA” PIU?

  3. Trigliedda ha detto:

    Sembra quasi di capire che non essendo stati usati ne coltelli, ne pistole non vi sia stata violena. Deve scapparci il morto per essere violena. Una milza spappolata e asportata non basta. Baby gang! Chiamateli con appropriato nome: veri delinquenti che tra pochi anni (2 o 3) saranno dei criminali. Si rinchiudano in un riformatorio e buttate via la chiave, perché non potranno mai diventare civili cittadini.

13 Gennaio 2018 - AGGIORNATO 14 Gennaio 2018 alle 11:55