Berlusconi-Putin, storia di un’amicizia inossidabile. E di un copripiumino

12 Dic 2017 18:19 - di Redazione

Gli italiani stanno pensando a un copripiumino creativo per i loro regali di Natale. Sì, un copripiumino raffigurante una stretta di mano tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. È il regalo di compleanno che l’ex premier ha fatto all’amico Vladimir, che a ottobre ha compiuto 65 anni, durante il suo viaggio in Russia. A realizzare il copripiumino, in stampa digitale 300 fili made in Italy, è stato Michele Cascavilla, amministratore delegato e fondatore del marchio Lenzuolissimi, autore del libro Le Lenzuola del potere, con la prefazione dello stesso Berlusconi. In passato, Cascavilla ha allestito le camere al G8 dell’Aquila, presso la caserma di Coppito della Guardia di Finanza. È stato l’ennesimo incontro di un rapporto di amicizia duraturo tra politica e affari, iniziato ai tempi del G8 di Genova, nel luglio del 2001, e consolidatosi l’anno successivo a Pratica di mare, in occasione della firma del trattato Nato-Russia a maggio. In quasi 16 anni i due leader si sono visti varie volte a Villa La Certosa in Sardegna e nella Dacia russa sulle rive del Mar Nero, a parlare di affari e politica. E non sono mai mancate telefonate, messaggi, regali, pubblici attestati di stima reciproca. Il feeling ha coinvolto anche le famiglie: le figlie di Putin passarono alcuni giorni di vacanza in Costa Smeralda nell’estate 2002. E a ottobre dello stesso anno Berlusconi fece un blitz a Mosca per poi salutare a dicembre l’avvio di Blue Stream. Tante le fotografie che ritraggono Berlusconi e Putin insieme sorridenti. Forse la più famosa è quella con due enormi colbacchi di pelliccia a cena nella foresta di Zavidovo, fuori Mosca, 21° sotto zero, nel febbraio 2003. Allora il problema centrale era la crisi irachena, con la prospettiva di un conflitto imminente. I due presidenti sono sempre stati pronti a darsi una mano e prendere l’uno le parti dell’altro nelle situazioni più delicate. Tutti ricordano quando, durante una conferenza stampa congiunta nella villa di Porto Rotondo nell’aprile 2008, un giornalista chiese a Putin notizie sulla sua vita privata e Berlusconi mimò una sventagliata di mitra contro la cronista che aveva osato tanto. Il presidente della Federazione russa fu tra i pochi a esprimere subito la sua solidarietà all’amico Silvio dopo la sentenza di condanna definitiva per il caso Mediaset. E ancora: quando Putin festeggiò i 61 anni con un ristretto numero di amici, Berlusconi c’era. Nemmeno la crisi tra Kiev e Mosca ha scalfito i loro rapporti. Il leader di Fi è stato fra i pochi a denunciare più volte “l’errore” di comminare sanzioni contro la Russia. L’ultima volta che si sono visti in Italia è stato nell’estate 2015, a Palazzo Grazioli. Nove mesi prima si erano incontrati a Milano, nella palazzina di via Rovani, che fu la prima roccaforte di Berlusconi ai tempi in cui Forza Italia era solo un sogno nel cassetto. Allora per l’amico Putin, il presidente azzurro, costretto ai servizi sociali per la condanna Mediaset, ottenne dal Tribunale di Sorveglianza lombardo un permesso per poter passare una serata lontano da Arcore, dimora obbligata, dal giovedì al lunedì. I due leader rimasero insieme fino alle tre di notte, tra ricordi e festeggiamenti, davanti a un piatto di tagliolini e uova con tartufo bianco. Il capo del Cremlino arrivò nella villa di via Rovani, dopo aver incontrato la cancelliere tedesca Angela Merkel. Ad accoglierlo c’erano anche i cinque figli di Berlusconi, Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi e i deputati Deborah Bergamini e Valentino Valentini. Dopo il breve spuntino a base di tartufo, ci fu il faccia a faccia vero e proprio, durato quasi due ore. Al termine, il tradizionale scambio di doni: Putin regalò un’opera d’arte della tradizione russa con la rappresentazione di una scena di caccia, contraccambiato con una preziosa scultura. Nel settembre 2015 Berlusconi volò in Crimea dove insieme a Putin depose dei fiori in omaggio ai caduti italiani della guerra del 1853.

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