
La polizia catalana restìa a chiudere i seggi come ha ordinato Madrid
Esteri - di Redazione - 27 Settembre 2017 alle 20:04
I Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, esprimono riserve sull’ordine di chiudere i seggi dove è prevista domenica la votazione del referendum indipendentista, ritenuto illegale da Madrid. Intervenuto ad una riunione convocata dalla procura, il capo dei Mossos, Josep Lluis Trapero, ha rilevato che si potrebbero verificare problemi di ordine pubblico nel controllo dei 2200 seggi diffusi per la Catalogna. “L’attuazione delle istruzioni non esclude la responsabilità professionale di prevedere che applicarle potrebbe comportare conseguenze indesiderate”, si legge in un commento diffuso su Twitter. Nell’ambito dei provvedimenti di Madrid per impedire il referendum indipendentista del primo agosto in Catalogna, i Mossos sono stati recentemente posti sotto la direzione del ministero dell’Interno spagnolo. In base all’ordine della procura, i Mossos dovranno chiudere entro sabato le scuole e i centri civici dove era previsto il voto e sequestrare l’eventuale materiale elettorale. La chiusura dei locali dovrà essere fatta in maniera chiara e visibile con cartelli che avvertono delle responsabilità penali di chi viola le disposizioni del governo. I Mossos dovranno inoltre impedire che vi siano operazioni di voto nel raggio di cento metri dai seggi. Intanto il gruppo separatista basco dell’Eta ha condannato la risposta di Madrid alle aspirazioni indipendentistiche della Catalogna, affermando che lo Stato spagnolo è “un carcere per i popoli”. Lo Stato spagnolo dimostra di essere “una prigione per i popoli negando l’identità nazionale dei Paesi catalani”, scrive l’organizzazione in una dichiarazione pubblicata dal quotidiano basco Gara. Per l’Eta, alla quale è attribuita la morte di almeno 829 persone in nome della sua lotta per l’indipendenza, il governo d Madrid “è diventato anche un carcere per la democrazia, perché ha calpestato i diritti dei catalani”. “I diritti civili e politici – scrive ancora l’organizzazione – sono di nuovo in discussione. E per violarli non hanno bisogno di usare il pretesto della lotta armata. È stato dimostrato che la nozione che senza violenza tutto è possibile era totalmente falso”.
di Redazione