Trump agli arabi: “Annientiamo insieme i terroristi, loro sono il male”

21 Mag 2017 17:22 - di Giovanni Trotta

“Non è una battaglia tra fedi diverse, tra diverse sette o diverse civiltà, ma è una battaglia tra il bene il male”. Così dice Donald Trump a Riad, sottolineando che la lotta al terrorismo è “una battaglia tra criminali barbari che vogliono cancellare la vita umana e persone decenti di tutte le religioni che vogliono proteggerla”. I Paesi arabi e a maggioranza musulmana devono “confrontarsi in modo onesto con la crisi che l’estremismo islamico e i gruppi terroristici islamici provoca”, dirà Trump nell’attesissimo discorso che pronuncerà al Summit arabo islamico americano in corso a Riad. Secondo le anticipazioni della Casa Bianca, Trump dirà che “questo significa ergersi insieme contro l’assassinio di musulmani innocenti, l’oppressione delle donne, la persecuzione degli ebrei e il massacro dei cristiani”. L’anticipazione arriva dopo che ieri il consigliere per la Sicurezza nazionale, il general H.R. McMaster, aveva detto che Trump avrebbe potuto non usare la formula “terrorismo radicale islamico” che il presidente ha da tempo adottato in opposizione alle formule usate dall’amministrazione Obama. E in effetti nelle anticipazioni del discorso Trump usa l’aggettivo islamist e non islamic, cioè islamista e non islamico, per indicare l’estremismo da contrastare, come stanno facendo notare i commentatori americani sottolineando che il primo termine è più politico e ha meno connotazione religiosa.

Trump a Riad: vi offriamo un’alleanza

“Non siamo qui per farvi una lezione, per dire agli altri popoli come vivere, quello che devono fare, essere o come devono pregare. Ma siamo qui per offrirvi un’alleanza, basata su valori ed interessi comuni per ottenere un futuro migliore per tutti noi”. E’ quanto dirà Trump ai leader islamici. Un discorso in cui il presidente ribadirà la sua politica fondamentale di America First. “L’America è una nazione sovrana è la nostra prima priorità è sempre la sicurezza dei nostri cittadini”, recita un altro stralcio del discorso diffuso alla stampa in cui si sottolinea come la lotta al terrorismo sia una lotta comune ispirata a valori universali. “Ogni volta che un terrorista assassina una persona innocente e invoca falsamente il nome di Dio è un insulto ad ogni persona di fede”. Parlando dell’alleanza offerta ai Paesi arabi, Trump, stando alle anticipazioni diffuse dalla Casa Bianca, sottolinea come questa sia ispirata “ad un realismo guidato da principi, e fondata su valori comuni ed interessi condivisi”. “I nostri amici non dubiteranno mai del nostro sostegno ed i nostri nemici della nostra determinazione, la nostra alleanza rafforzerà la sicurezza attraverso la stabilità – continuano le anticipazioni – noi prederemo le decisioni sulla base dei risultati del mondo reale, non un’ideologia inflessibile. E saremo guidati dalle lezioni dell’esperienza, e non dai limiti di un pensiero rigido. E dove sarà possibile noi cercheremo riforme graduali e non interventi improvvisi”. Parole che, ad una prima lettura, suonano insieme una critica sia all’esportazione della democrazia di George Bush che al sostegno dato da Barack Obama alle primavere arabe.

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