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Studente italiano trovato morto a Valencia con un coltello nel cuore: è giallo

Cronaca - di Martino Della Costa - 22 Marzo 2017 alle 15:06

L’Erasmus in Spagna per gli studenti italiani comincia ad essere associato a un po’ troppe sciagure. L’ultima, purtroppo, riguarda la misteriosa morte di uno studente del Politecnico di Torino, un 24enne originario di Fermo, Giacomo Nicolai, in trasferta studi a Valencia per il programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea, dove è stato appena ritrovato privo di vita.

Valencia, studente italiano trovato morto: è giallo

Una vicenda tragica che assume, via via che passano le ore, tutti i connotati del giallo: i suoi due coinquilini, infatti, affermano di aver trovato il compagno di studi nel suo letto con un coltello piantato nel cuore. In base a quanto trapela dall’indagine, i due avrebbero dichiarato che nessuno sarebbe entrato in casa e che dunque il ragazzo era solo. In effetti i primi sopralluoghi della scientifica spagnola hanno accertato che non ci sarebbero segni di effrazione. I due coinquilini della vittima sono stati ascoltati a lungo dalle autorità iberiche e il magistrato inquirente titolare dell’inchiesta ha disposto l’esame autoptico, i cui risultati dovrebbero arrivare già nelle prossime ore.

Ascoltati i due coinquilini: i dubbi degli inquirenti

Un giallo in piena regola quello della morte dello studente torinese, originario di Fermo, trovato nel suo letto ferito a morte dai due ragazzi che con lui condividevano l’appartamento in via Calle José Maria de Haro, in un quartiere semi-centrale di Valencia, limitrofo al porto. Al momento tutte le piste sono aperte e tutte le ipotesi prese in considerazione: dal suicidio – tesi a cui la famiglia assolutamente non crede – all’omicidio. Già l’utospia disposta dalle autorità inquirenti potranno rispondere agli interrogativi: al momento di certo c’è solo il dolore dei genitori di Giacomo, già partiti dalle Marche alla volta della Spagna. A Valencia, infatti, la vittima si era trasferita da Torino, dove frequentava la facoltà di ingegneria. Oggi, il suo nome si unisce a quello delle vittime dell’incidente avvenuto proprio un anno fa – era il 20 marzo – sull’autostrada Valencia-Barcellona in cui persero la vita 13 studentesse, anche loro in trasferta studi per l’Erasmus.

 

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22 Marzo 2017 alle 15:06