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Meredith, Rudy Guede non la spunta: è colpevole, non ci sarà revisione

Meredith, Rudy Guede non la spunta: è colpevole, non ci sarà revisione

Cronaca - di Robert Perdicchi - 10 Gennaio 2017 alle 15:56

Niente revisione del processo per Rudy Guede, condannato a sedici anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher: la richiesta dei legali è stata considerata inammissibile dalla Corte d’Appello di Firenze. «Valutiamo se presentare ricorso alla Cassazione, non dipende da noi la parola fine a questa storia», è stato il commento delll’avvocato Tommaso Pietrocarlo, difensore di Rudy Guede: «La corte di appello ha ritenuto che tra i due giudicati non ci sia neppure, a livello di prospettazione astratta, una contradditorietà e una incomponibilità. A nostro avviso l’incompatibilità c’è ed è piuttosto evidente e la revisione andava ammessa. In particolare ritenevamo che, aver la Corte di Cassazione stabilito che quella (il coltello di Sollecito, ndr) non è l’arma del delitto, che le tracce biologiche sul reggiseno non sono riconducibili a Sollecito, ecco noi ritenevamo che questi accertamenti di fatto fossero incompatibili con la nostra condanna (contro Guede, ndr) perché la nostra condanna dà per esistente che il coltello era quello e che nell’eseguire la violenza sessuale su Meredith lo stesso Guede sarebbe stato coadiuvato da Sollecito”. «Direi che è finita questa storia», è il primo commento dell’avvocato Francesco Maresca, legale insieme all’avvocato Vieri Fabiani, della famiglia di Meredith Kercher.

Guede e la condanna a 16 anni

Per il delitto di Perugia la Suprema Corte aveva confermato il verdetto emesso dalla Corte d’assise d’appello di Perugia il 22 dicembre del 2009, con il quale la pena a Rudy Guede era stata notevolmente diminuita rispetto ai 30 anni che il gup del capoluogo umbro, con rito abbreviato, aveva inflitto al giovane ivoriano in primo grado. I giudici d’appello avevano infatti riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Per lo stesso delitto avevano subito un lungo processo anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito: la Cassazione, il 27 marzo 2015, li ha assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto.

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10 Gennaio 2017 alle 15:56