«No agli estremisti dell’antimafia»: duro attacco del Pm Maresca a don Ciotti

13 Gen 2016 17:12 - di Redazione

Tempi duri per i troppo “virtuosi”. Il Pm  di Napoli Catello Maresca, magistrato della Direzione nazionale antimafia, mette il dito nella piaga della gestione dei beni sequestrati ai mafiosi affidata a Libera di don Ciotti. È durissimo, Maresca, nell’intervista rilascita a Panorama, in edicola giovedì 14 gennaio.   «Libera è stata un’importante associazione antimafia – dice maresca – Ma oggi mi sembra un partito che si è auto-attribuito un ruolo diverso. Gestisce i beni sequestrati alle mafie in regime di monopolio e in maniera anticoncorrenziale. Personalmente sono contrario alla sua gestione: la ritengo pericolosa». «Oggi» aggiunge Maresca «per combattere la mafia è necessario smascherare gli “estremisti dell’antimafia”, i monopolisti di valori, le false cooperative con il bollino, le multinazionali del bene sequestrato. Registro e osservo che associazioni nate per combattere la mafia hanno acquisito l’attrezzatura mentale dell’organizzazione criminale e tendono a farsi mafiose loro stesse».

Maresca insiste: «Purtroppo queste associazioni hanno esasperato il sistema. Sfruttano beni che non sono di loro proprietà, utilizzano risorse e denaro di tutti. Vedo insomma l’estremismo dei settaristi e non di un’associazione ogni qual volta sento dire che “si deve fare sempre così”». E conclude affidando a Panorama questo duro giudizio: «Libera gestisce i beni attraverso cooperative non sempre affidabili. Io ritengo che questa antimafia sia incompatibile con lo spirito dell’antimafia iniziale».

Don Ciotti: «Un tentativo di demolire Libera»

Non si fa attendere la reazione di don Ciotti: «Noi questo signore lo denunciamo domani mattina, abbiamo deciso di farlo. Uno tace una volta, due volte, tre volte, ma poi si pensa che siamo nel torto. Quando viene distrutta la dignità di migliaia di giovani è dovere ripristinare verità e chiarezza. Le dichiarazioni di questo magistrato sono sconcertanti, chiedo che ci sia verità e giustizia in questo Paese». Per don Ciotti «è in atto una semplificazione per demolire il percorso di Libera con la menzogna». «Ci possono essere degli errori, si può criticare, ma non può essere calpestata la verità. Libera gode di buona salute, il movimento giovanile chiede, partecipa, c’è un fermento impressionante di ragazzi che cercano punti di riferimento veri e credibili. Io rappresento un noi non un io»

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