CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il ballottaggio in Francia cambierà il centrodestra italiano: ecco come

Il ballottaggio in Francia cambierà il centrodestra italiano: ecco come

Home livello 3 - di Redazione - 10 Dicembre 2015 - AGGIORNATO 10 Dicembre 2015 alle 17:18

Non è detto che si presenti nella Capitale oggi come promesso, ma il forfait non è dato dalla pigrizia, bensì da una scelta tattica precisa: «La settimana prossima, dopo i ballottaggi, sarà chiaro quanto vado sostenendo da tempo: tra la destra populista di Marine Le Pen e quella moderata, è la seconda quella che governa…». Il riferimento che Silvio Berlusconi fa al telefono con un dirigente siciliano di Fi è al secondo turno delle elezioni francesi che, in programma per domenica, serviranno a proclamare il vincitore finale della sfida tutta a destra delle Regionali. Soltanto all’indomani, l’ex premier vuole incontrare di nuovo Matteo Salvini e Giorgia Meloni, riprendere il filo del dialogo con gli alleati “lepenisti”, ricominciare a trattare su amministrative, programma e regole.

Berlusconi spera nella vittoria moderata in Francia per ammorbidire Salvini e Meloni

È proprio il suo ruolo di «mediatore» e «regista» che eviterà – a suo dire – la «frammentazione». A quel «dialogo» Silvio Berlusconi è pronto a sacrificare la sua leadership, ma non la «centralità» di Fi. Nel frattempo, l’ex premier ha deciso di non «cedere» alle «provocazioni», come quella che – a suo dire – gli hanno rivolto ieri Roberto Maroni e il segretario del Carroccio, chiedendo il «nome» del candidato sindaco a Milano per Natale. «Perché mai, con tutti i problemi che ha il Pd, dovremmo indicare il nome noi per primi?», si chiede. L’ex premier – spiega “Libero” – è convinto che il “fattore sorpresa” possa giocare a favore dell’opposizione, anche perché vede «un Pd sfilacciato». Segno di questo «sfilacciamento» l’arrivo dentro Fi dell’ex segretario regionale dem in Sicilia, Francantonio Genovese, e del suo gruppo: l’operazione è stata gestita da Gianfranco Micciche. Berlusconi ha promesso agli ex An che «se ne occuperà», ma, in realtà, sarebbe soddisfatto, così come di quella analoga a Siena. Il coordinatore toscano Stefano Mugnai, in accordo con Deborah Bergamini, aveva imbarcato giusto qualche giorno fa il 90% del Ncd nella città.

Lentamente sta tornando il sereno anche dentro al gruppo di Montecitorio

La fronda capitanata da Elio Vito sembrava intenzionata a mettere in discussione il ruolo di Renato Brunetta. «Riunione utile del direttivo», ha twittato al termine dell’incontro proprio Vito, mettendo di fatto fine all’ostilità. A far ritrovare unità anche l’azione diplomatica di vicepresidente e portavoce del gruppo, gli ex ministri Mariastella Gelmini e Mará Cariàgna, che hanno chiesto «maggiore coinvolgimento» di tutti i deputati attraverso una «diversa pianificazione» degli interventi e delle iniziative. Resta da sciogliere il nodo de “II Mattinale”, che, finito sotto tiro per i costi, continua ad essere pubblicato in versione light. «Ne parlerò direttamente con il presidente», ha annunciato Brunetta ai deputati.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

10 Dicembre 2015 - AGGIORNATO 10 Dicembre 2015 alle 17:18