Ecco come i ladri scassinano gli appartamenti con la chiave bulgara (video)

25 Set 2017 15:55 - di Redazione

Una vera e propria “palestra dello scasso“. E un deposito per lo stoccaggio della refurtiva. E’ stata un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Chivasso che ha consentito di sgominare una banda specializzata nei furti in uffici e appartamenti con la famigerata “chiave bulgara“.

I militari, in collaborazione con lo Scip, il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, hanno sgominato una banda di georgiani specializzata in furti seriali di appartamenti e agenzie assicurative con la tecnica della chiave bulgara, un set di ferri di varie misure che consentono l’apertura di quasi tutte le serrature senza lasciare segni di effrazione.

Per aver messo a segno, dal dicembre 2015, almeno 85 furti in abitazioni e uffici, in diverse regioni italiane, in particolare nelle province di Torino, Savona, Alessandria, Cuneo e Pavia, 28 persone sono state arrestate in Italia e in Germania, tutte accusate a vario titolo di ricettazione e associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione. Secondo gli accertamenti degli investigatori, il gruppo sarebbe una diramazione locale di un più ampio clan nato in una città georgiana, attivo in tutta Europa nella commissione di reati contro il patrimonio attraverso il sistema della chiave bulgara.

In particolare, nel corso dell’indagine, coordinata dalla procura di Torino, i carabinieri hanno individuato a Reggio Emilia il deposito della banda dove era stoccata la refurtiva prima di essere spedita in Georgia, mentre una vera e propria “palestra dello scasso“, dove i membri della banda si allenavano per migliorare i tempi di apertura delle serrature di porte e casseforti anche attraverso l’utilizzo della chiave bulgara, è stata scoperta dai carabinieri nel capoluogo piemontese.

Il grimaldello bulgaro, composto da due parti – un cosiddetto “tensore” e una chiave morbida – consente di ricostruire il profilo della chiave di una serratura a doppia mappa senza avere la chiave originale e senza smontare la serratura della porta blindata.  I ladri utilizzano il “tensore” mettendo in tensione il carrello della serratura, come fa normalmente la chiave quando viene girata. A quel punto i ladri inseriscono la chiave morbida, che ha una geometria compatibile con quella della chiave originale e denti che hanno la possibilità di muoversi. Basta scuotere leggermente tensore e chiave morbida per far sì che le vibrazioni muovano i denti della chiave morbida fino a fargli assumere la posizione corrispondente a quella dei denti della chiave originale. Si ottiene, così, il profilo di una metà della chiave a doppia mappa. Con lo stesso procedimento si ottiene anche l’altra parte mancante. A quel punto il gioco è fatto. E i ladri non lasceranno alcuna traccia sulla porta.

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