“Mattia linciato”. Il giornalista che l’ha “scoperto” difende Sangermano

9 Mag 2015 17:32 - di Redazione

Un’intervista che ha causato un linciaggio sul web. Il mea culpa arriva, dopo una settimana, dal giornalista Enrico Fedocci via Fb. In un lungo post Fedocci, inviato di Tgcom24 a Milano, spiega di essere stato lui a rivolgere a Mattia Sangermano, il 21enne famosissimo per avere difeso il “bordello” in piazza da parte dei No Expo, le domande che hanno causato le risposte ridicolizzate e criticate ferocemente dalla rete. Un’intervista che rifarebbe anche se, ammette il giornalista, Mattia è stato oggetto di un vero e proprio linciaggio.

“Non mi piace come è stato trattato”

“È passata una settimana da allora – scrive Fedocci – e dopo una settimana di silenzio qualcosa vorrei dirla su quel ragazzo: non mi piace come è stato trattato su internet questo giovane che poi ho scoperto chiamarsi Mattia Sangermano, avere 21 anni, essere figlio di genitori che lo mandano a scuola nonostante due bocciature”.

“Abbiamo assistito al massacro di un giovane”

“Al di là di ciò che ha detto Mattia al mio microfono – continua  -che non condivido, al di là di ciò che ha fatto, che non possiamo certo noi stabilire con certezza, su internet abbiamo assistito al massacro di un giovane: gente che insulta questo ragazzo colpevole, al massimo, di essere poco o tanto immaturo”.

“Maledetto il momento in cui gli ho fatto quelle domande”

Fedocci ricorda che dietro Mattia ci sono due genitori per i quali la gogna imposta al figlio (benché cercata attraverso risposte poco edificanti) non è certo una bella esperienza. “Lui avrà maledetto – e starà maledicendo – il momento in cui ha deciso di rispondere alle mie domande. Dopo tutto quello che è successo, dopo il linciaggio pubblico – soprattutto social – a cui ho assistito, comincio a maledire anche io il momento in cui quelle domande a Mattia, 21 anni e tutto il diritto di avere una vita davanti, le ho fatte”.

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