“Mattia linciato”. Il giornalista che l’ha “scoperto” difende Sangermano
Un’intervista che ha causato un linciaggio sul web. Il mea culpa arriva, dopo una settimana, dal giornalista Enrico Fedocci via Fb. In un lungo post Fedocci, inviato di Tgcom24 a Milano, spiega di essere stato lui a rivolgere a Mattia Sangermano, il 21enne famosissimo per avere difeso il “bordello” in piazza da parte dei No Expo, le domande che hanno causato le risposte ridicolizzate e criticate ferocemente dalla rete. Un’intervista che rifarebbe anche se, ammette il giornalista, Mattia è stato oggetto di un vero e proprio linciaggio.
“Non mi piace come è stato trattato”
“È passata una settimana da allora – scrive Fedocci – e dopo una settimana di silenzio qualcosa vorrei dirla su quel ragazzo: non mi piace come è stato trattato su internet questo giovane che poi ho scoperto chiamarsi Mattia Sangermano, avere 21 anni, essere figlio di genitori che lo mandano a scuola nonostante due bocciature”.
“Abbiamo assistito al massacro di un giovane”
“Al di là di ciò che ha detto Mattia al mio microfono – continua -che non condivido, al di là di ciò che ha fatto, che non possiamo certo noi stabilire con certezza, su internet abbiamo assistito al massacro di un giovane: gente che insulta questo ragazzo colpevole, al massimo, di essere poco o tanto immaturo”.
“Maledetto il momento in cui gli ho fatto quelle domande”
Fedocci ricorda che dietro Mattia ci sono due genitori per i quali la gogna imposta al figlio (benché cercata attraverso risposte poco edificanti) non è certo una bella esperienza. “Lui avrà maledetto – e starà maledicendo – il momento in cui ha deciso di rispondere alle mie domande. Dopo tutto quello che è successo, dopo il linciaggio pubblico – soprattutto social – a cui ho assistito, comincio a maledire anche io il momento in cui quelle domande a Mattia, 21 anni e tutto il diritto di avere una vita davanti, le ho fatte”.