L’Europa apre alle quote. Ma l’Italia dovrà dire sì al fotosegnalamento
L’Europa potrebbe fare il grande passo: decidere cioè che i diversi paesi dell’Unione dovranno obbligatoriamente accogliere quote di immigrati, sollevando l’Italia dal peso della gestione dei flussi di migranti che sta mettendo a dura prova la nostra politica di accoglienza e sta creando disagio sociale. Oggi anche il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha detto che una ripartizione tra i paesi Ue è “normale”.
La bizzarra tesi di Boldrini: più visti umanitari
“Per fortuna”, commenta l’eurodeputato azzurro Antonio Tajani, “l’Europa ha cominciato a svegliarsi e sta accettando il principio delle quote. Ora si tratta di far diventare il cambiamento reale e non solo di principio”. Sul tema è intervenuta anche Laura Boldrini affermando che occorre riequilibrare il fatto che metà dei richiedenti asilo venga accolta solo da Germania, Svezia e Italia. Per la presidente della Camera occorre inoltre fornire alternative concrete alla traversata in mare. In questa prospettiva si tratta di concedere un maggior numero di visti umanitari, così come facilitare i ricongiungimenti familiari per i rifugiati. “Sarebbe opportuno valutare l’ipotesi – dice Boldrini – di permettere ai richiedenti asilo di presentare la domanda nelle ambasciate dei Paesi terzi, in modo da evitare pericolosi viaggi”. Un’ipotesi che tuttavia non tiene conto delle emergenze che spingono i migranti ad abbandonare i loro paesi: guerre e distruzioni hanno tempi rapidi che stridono con quelli burocratici delle ambasciate che dovrebbero gestire le richieste d’asilo. Il rischio è dunque quello di consentire troppo facilmente gli ingressi per evitare le pericolose traversate dei barconi. Al contrario: occorre conciliare le esigenze umanitarie con la sostenibilità delle stesse nei paesi cui si rivolgono masse di disperati.
Le condizioni dell’Ue per dire sì alle quote
A Bruxelles si lavora dunque a un accordo sulle quote, ma ad alcune condizioni, tra cui l’invio in Italia di commissioni internazionali per il fotosegnalamento degli stranieri e la creazione sul nostro territorio di centri di smistamento dove i migranti dovranno rimanere fino alla conclusione della procedura per l’accertamento dell’identità.