Grillo alla marcia Perugia-Assisi. Ma dopo pochi chilometri sale sul camper

9 Mag 2015 15:18 - di Redazione

Appuntamento a  mezzogiorno dai giardini del Frontone al grido di “Onestà, onestà”. Rulli di tamburi e tanti giornalisti per la marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza promossa da Beppe Grillo nella ormai tradizionale veste di fustigatore dei cattivi costumi. Alla testa del corteo il celebre camper che lo  accompagna in tutti i suoi viaggi. Subito dietro il fedelissimo Gianroberto Casaleggio e l’ex comico scortati  dal servizio di sicurezza che li ha protetti dall’assalto delle telecamere. L’esercito delle magliette gialle (gli organizzatori parlando di cinquantamila…)  è atteso ad Assisi nel tardo pomeriggio. In corteo anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, il primo è arrivato alla marcia con la mamma  che però è rimasta in disparte, cercando di confondersi con gli altri. «Sei fichissimo» gli urla qualcuno alle prese con l’immancabile selfie sotto il sole. Di Maio, invece, esibisce una maglietta sulla quale sono stilizzati Grillo insieme a un lupo e agli uccelli, simboli francescani.

Grillo preferisce il camper

«I migranti abbiamo l’obbligo di salvarli: non sono piccioni viaggiatori», dice Grillo ai cronisti che gli chiedono un commento sulla proposta europea di obbligare i Paesi dell’Unione ad ospitare i migranti. «I migranti sono o rifugiati o clandestini: facciamo le quote, vanno salvati ma salviamoli tutti insieme – continua Grillo – è colpa nostra e del libero mercato se sta succedendo tutto questo dopo che abbiamo distrutto i loro mercati». Urla, come sempre ma non resiste alla lunga marcia sotto il sole. Il leader dei Cinquestelle si improvvisa maratoneta nel nome del reddito di cittadinanza ma non per tanto: quando il percorso della Perugia-Assisi incrocia la E45, all’altezza di Colle Strada, Grillo sale sul camper che lo attende per riposarsi e fare in auto i chilometri che restano. Assisi è lontana una ventina  chilometri dalla storica porta da dove parte la Marcia della pace ideata da Aldo Capitini che termina alla Rocca della città di San Francesco, ma i grillini si fermeranno qualche chilometro prima, a Santa Maria degli Angeli.  Tra gli striscioni il più visibile è quello con la scritta “Speranza, tormento, violenza. La povertà ingrassa le mafie” ma ci sono anche “Prigione Piemonte” con il simbolo dei No-Tav, oppure “no elemosina, meglio la galera”. Da Novi Ligure arrivano  due giovani che mostrano orgogliosi una sciarpa con scritto “belin che movimento” mentre da un altoparlante parte il rap grillino “non siamo un partito, non siamo una casta, siamo cittadini punto e basta”. Con qualche decina di parlamentari però.

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