Ansia da prestazione, sempre più giovani si rivolgono al sessuologo
Sempre più diciottenni negli studi dei sessuologi. Alle prese con ansia da prestazione e con altre patologie. Il fenomeno è in netta crescita secondo i dati snocciolati dal segretario della Società Italiana di Chirurgia Genitale Maschile (Sicgem) Franco Avenia. Dati forniti in occasione dell’incontro ‘Salute sessuale maschile: la nuova chirurgia mininvasiva e correttiva‘. Questa nuova realtà è, per il medico, un ”indice di un vero cambiamento sociale”. ”Venti anni fa – sottolinea il sessuologo – la nostra sala d’aspetto era popolata esclusivamente da persone adulte. Ora sembra la stanza di ricreazione del liceo. La presenza dei giovani che si rivolgono allo specialista in sessuologia è aumentata notevolmente. Nei ragazzi – spiega – il desiderio di appagare la partner è radicato con forza, sconfinando a volte nella paura dell’insuccesso”.
L’ansia da prestazione
Ma le visite dal sessuologo sono in crescita, non solo per ciò che concerne l’ansia da prestazione, ma anche per altre ragioni, come nel caso della riabilitazione sessuale. Nelle patologie in cui si ha ad esempio un’alterazione della forma del pene, spiega Avenia, ”l’immagine nella mente dell’uomo può permanere anche dopo il rimodellamento chirurgico. E così il paziente continua a percepirsi con il pene ricurvo anche se è perfettamente dritto. Fenomeno questo che, se associato a disfunzione erettile, può dare origine alla disfunzione erettile fantasma. Il sintomo – conclude – permane anche se non ci sono più le cause e per superare tale condizione non serve una lettura oggettiva della realtà fisica ma, in una dimensione di profondo relax, è possibile accrescere la percezione, rinforzandola con visualizzazioni ed ideazioni, atte a costruire una realtà virtuale in cui le forme iniziano a coincidere con la realtà”.