Senato, sì alle mozioni animaliste. L’ira dei ricercatori: cure a rischio

5 Mag 2015 19:25 - di Redazione

L’Aula del Senato ha approvato quattro mozioni animaliste sulla promozione della cultura contro i maltrattamenti degli animali che vanno dall’abbandono del loro uso per i test scientifici all’introduzione del principio del benessere animale nella Carta di Milano. Il governo ha dato parere complessivamente favorevole ai vari impegni contenuti nelle mozioni pur chiedendo di riformulare alcuni punti ”caldi” o di ritirarne altri come quello ”anti-caccia”. Quella a prima firma della senatrice Paola Taverna del M5s ha ricevuto 175 sì, 22 no, 25 astenuti. La seconda a prima firma della senatrice del Pd Silvana Amati è passata con 170 sì, 3 no, 53 astenuti. La terza mozione, della senatrice Monica Cirinnà del Pd, ha ricevuto 155 sì, 3 no, 54 astenuti. Infine quella della senatrice pentastellata Serenella Fucksia è passata con 179 si’, 9 no, 35 astenuti. Approvati anche due ordini del giorno, quello contrario di Carlo Giovanardi (149 sì, 24 no, 54 astenuti) e quello della senatrice di Sel Loredana De Petris (182 sì, 8 no, 31 astenuti). (ANSA).

Ricercatori contro le tesi animaliste

In vista dell’esame delle quattro mozioni presentate da Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd,  il senatore di Ap Carlo Giovanardi e la presidente della commissione Sanità Emilia Grazia De Biase nel pomeriggio avevano organizzato una conferenza stampa a Palazzo Madama in cui alcuni ricercatori, tra cui Silvio Garattini, hanno paventato il rischio che intervenendo contro la sperimentazione animale di fatto si “uccida la ricerca” che già in Italia, come sottolinea proprio Garattini “è in stato di abbandono”. Senza la sperimentazione animale, infatti, è la sintesi degli interventi dei ricercatori presenti alla conferenza stampa, non si potrà andare avanti con la scoperta dei medicinali, anche i salva-vita, e con la cura delle varie malattie. Così, passano al contrattacco e spiegano, come fa anche Roberto Caminiti dell’Università La Sapienza di Roma, che prima di affrontare argomenti così “importanti” il legislatore “dovrebbe essere ben informato”. E invece, osserva Garattini dell’istituto Mario Negri “siamo rimasti molto sorpresi leggendo i verbali della discussione generale sulle mozioni” che c’è stata in Aula la scorsa settimana perché “ci sono affermazioni illogiche” e “sbagliate” come quelle relative alla possibilità di ricorrere a “metodi alternativi” rispetto alla vivisezione (“Non si sa di cosa si sta parlando”).

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