Tensione al Tribunale di Napoli: per entrare avvocati sfondano una vetrata

14 Apr 2015 12:22 - di Redazione

Disordini e incidenti al Tribunale di Napoli: mentre ancora non si riesce a ristabilire la calma nei corridoi del tribunale di Milano, nel capoluogo campano le nuove disposizioni di ordine pubblico sancite a seguito della tragedia di giovedì scorso, hanno fatto scatenare forti momenti di tensione al Palazzo di Giustizia.

Tribunale di Napoli, tensione e incidenti

La cittadina giudiziaria all’ombra del Vesuvio è in fermento per i disagi provocati dalle nuove disposizioni in materia di sicurezza che rallentano da giorni l’accesso al Tribunale. La situazione odierna è apparsa però da subito più grave rispetto alla pur critica giornata di lunedì, quando già si erano registrate lunghissime file agli ingressi, in quanto il martedì, come il giovedì, sono i giorni in cui sono fissate le udienze civili. E allora, dopo estenuanti file ea acausa di malumori accumulati negli ultimi giorni, questa mattina un gruppo di avvocati ha pensato bene di bloccare prima via Grimaldi, dove c’è uno dei tre accessi al Palazzo di Giustizia, quindi, non contenti, i legali in fermento hanno tentato di forzare il varco d’ingresso protetto da una vetrata. L’onda d’urto ha naturalmente sfondato il varco di vetro antistante, con la conseguenza che due agenti della polizia penitenziaria a presidio di quell’ingresso sono rimasti feriti e, trasportati in ospedale, medicati tempestivamente. Un caos che ha seminato il panico e generato incidenti in seguito ai quali il procuratore generale della Repubblica di Napoli, facente funzioni, Francesco Mastrominico, ha dato disposizione, per motivi di ordine pubblico, di consentire l’accesso agli avvocati con la sola esibizione del tesserino e non passando per i metal detector. Nonostante la confusione e la folla numerosa, però, a quanto si è appreso fin qui due degli avvocati che hanno partecipato all’“assalto” che ha infranto la vetrata e ferito i due agenti in servizio sarebbero stati identificati dalla polizia penitenziaria, ed è probabile che saranno denunciati nelle prossime ore.

Il ricordo delle vittime di Milano

Intanto, mentre a Napoli si scatenava la guerriglia, da Brescia a Roma il ricordo delle vittime dell’attentato di Giardiello ha motivato parte del Cdm di Palazzo Chigi e attimi di raccoglimento a Milano: così, mentre il consiglio dei ministri deliberava le esequie di Stato in riferimento ai gravi fatti avvenuti il 9 aprile, il Consiglio regionale della Lombardia commemorava prima dell’inizio della seduta le vittime della strage con un minuto di silenzio. E a Brescia muoveva i primi passi l’inchiesta della Procura per accertare quanto accaduto in Tribunale a Milano dove l’imprenditore Claudio Giardiello ha ucciso un giudice fallimentare, un avvocato e un coimputato, e ferito altre tre persone prima di essere catturato e chiudersi nel silenzio.

 

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