Renzi: l’Europa non si giri dall’altra parte. E alla Lega: stop sciacallaggio

22 Apr 2015 10:07 - di Redazione

L’Aula della Camera è semivuota quando Matteo Renzi prende la parola per l’informativa sul tragico naufragio nel Mediterraneo in vista del Consiglio straordinario dell’Ue. «Stavolta il mondo non si è girato dall’altra parte e non è rimasta solo la guardia costiera, per la prima volta dopo tanto tempo il naufragio ha provocato la consapevolezza da parte delle istituzioni internazionali».

Renzi: scafisti come schiavisti

È troppo semplicistico dire “tutti a casa”, ha sottolineato Renzi confermando subito dopo la conversione verso la linea dura contro i mercanti della morte e il business degli scafisti. «Combattere i trafficanti di uomini significa combattere gli schiavisti del ventunesimo secolo. Non è solo una questione di sicurezza o di terrorismo, ma di dignità umana. La storia – ha aggiunto il premier – ha già conosciuto un momento in cui si prendevano uomini e si infilavano nei barconi e ciò che sta avvenendo ora con la compravendita di uomini è esattamente una forma di moderno schiavismo».

Sos Africa

La questione riguarda cosa pensiamo dell’Africa. Se non partiamo di lì non possiamo dire niente di sensato. Non sono libici i nostri fratelli che muoiono nel Mediterraneo: vengono da altri paesi in cui fame e guerra la fanno da padrone. Dunque il primo tema è capire se l’Africa diventa l’elemento chiave della politica italiana e mondiale», ha detto ancora Renzi davanti al Parlamento polemizzando contro le strumentalizzazioni politiche della tragedia che si è consumata domenica nel canale si Sicilia. «È importante – ha proseguito Renzi –  che le procedure di asilo siano gestite con un team europeo e dai ministri degli Esteri e possano esere patrimonio non solo di un paese ma di tutti». Insomma di fronte a queste tematiche, dice Renzi, non ci devono essere divisioni, c’è l’Italia, «che deve affermare il suo ruolo come ponte verso l’Africa, altro che i dibattiti dei talk show».

«Non ho paura del voto»

Renzi dice anche di non temere le urne. «L’idea che gli italiani votino sulla base della pancia come pensa qualcuno è profondamente offensiva nei confronti degli italiani: sono persone razionali, ragionevoli e capaci di decidere. E comunque non ho paura delle elezioni». Poi ha spostato l’attenzione sull’opposizione leghista. «Permettetemi un sorriso amaro: quando sento in tv “dobbiamo scoraggiare le partenze”, si sappia che non si fa con una dichiarazione nel talk show ma con l’alto commissariato dell’Onu in Sudan e Niger ed evitando di inseguire la demagogia come sta facendo larga parte opposizione. C’è un limite allo sciacallaggio».

La Lega non ci sta

L’attacco esplicito del presidente del Consiglio alla Lega accusata di fare sciacallaggio  scatena la reazione dei deputati del Carroccio presenti in Aula. Mentre la maggioranza applaude Renzi che respinge la demagogia, i deputati della Lega rumoreggiano e motteggiano. Particolarmente acceso il capogruppo Massimiliano Fedriga, che urla “ma che dici?”.

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