Milano, il killer è entrato con un falso tesserino. Malore in caserma

9 Apr 2015 16:47 - di Livia De Santis

Claudio Giardiello, l’uomo che ha sparato e ucciso tre persone al tribunale di Milano, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate (Monza). È stato colto da malore mentre era in caserma a Vimercate, durante l’interrogatorio. Sul posto sono arrivati il comandante della compagnia carabinieri di Vimercate, Marco D’Aleo, e due magistrati, Franca Macchia sostituto a Monza e il procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili.

Bruti Liberati: il killer ha usato un falso tesserino

Per quanto riguarda le prime indagini, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha chiarito che il giudice Fernando Ciampi sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola da Claudio Giardiello. Ciampi ha cercato di proteggere anche una sua collaboratrice prima di essere ucciso nella sua stanza. Il procuratore ha poi detto che Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all’accesso di magistrati, avvocati e cronisti. «Tutti gli ingressi al Palazzo di Giustizia – ha detto Bruti Liberati in conferenza stampa –  sono presidiati da metal detector. Visionando le telecamere di sicurezza potremo capire cosa non ha funzionato».  Inoltre, nell’aula in cui si stava svolgendo l’udienza per Giardiello non c’erano forze dell’ordine «perché erano presenti imputati liberi». Il procuratore ha anche chiarito che le vittime sono tre. Una quarta persona è ricoverata in condizioni serie a Niguarda e una quinta, un avvocato, è stato colpito da colpi di arma da fuoco ad una gamba e non è grave.

I familiari di Giardiello: «Siamo distrutti»

«Non sappiamo darci alcuna spiegazione, non chiedete nulla a noi, noi siamo semplicemente distrutti». Lo ha detto un familiare di Giardiello rispondendo al citofono della palazzina dove abitava fino a qualche anno fa l’uomo e dove vivono ancora l’ex moglie e una figlia. La palazzina che si trova in via Bindellera, secondo quanto riferito da un vicino, sarebbe stata costruita una quindicina di anni fa proprio da un’impresa di Giardiello. Nella stessa palazzina di via Bindellera vive anche il fratello di Claudio Giardiello, Vincenzo: «Sono sconcertato, non so nulla», ha ripetuto a tutti. L’ex moglie dell’imprenditore, a quanto si è appreso, lavora come parrucchiera in un negozio di Milano, mentre la figlia Laura è impiegata in un istituto di credito.

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