Italicum: mentre la sinistra Dem finge, l’opposizione si prepara alla battaglia

27 Apr 2015 17:37 - di Gioacchino Rossello

«Dignità è un concetto profondo ed è offensivo usarlo a fini di polemica interna. Nessuno può dire che chi esprime un’opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd»: arriva dopo qualche ora la risposta della Sinistra Dem di Gianni Cuperlo alla lettera di Renzi sull’Italicum. È una risposta che sembra piccata, ma che in realtà appare spuntata. Infatti, nel documento si afferma che “una mediazione è ancora possibile” dopodiché l’attacco al segretario del Pd è proprio sulla tesi che «chiunque avanza una proposta di miglioramento dell’Italicum vuole azzerare le riforme e colpire il cambiamento». Una tesi che è un falso dicono i dissidenti perché, spiegano,  «vogliamo le riforme e vogliamo quel cambiamento». Insomma, la sensazione è netta: fanno la voce grossa, annunciano battaglia e sfracelli, ma hanno paura e sono chiaramente alla ricerca di una mediazione per non perdere la faccia: tutto lascia supporre che perciò Renzi tirerà dritto per la sua strada.

Battaglia contro l’Italicum

Chi invece battaglia vuol darla per davvero e non per finta è Fratelli d’Italia che con Ignazio La Russa mostra assoluta determinazione: «Daremo battaglia nei prossimi giorni, chiedendo che una legge come questa venga discussa nei modi e nei tempi adeguati, anche rinviandola a quando avranno meno fretta» spiega parlando dell’Italicum. «Mi sono rifiutato di intervenire in aula per questa pretesa del Pd e di Renzi di farci discutere la legge elettorale, e in particolare le relazioni di minoranza, in soli cinque minuti, con la concreta probabilità che addirittura pongano la fiducia, come è stato fatto solo ai tempi della famosa “legge truffa” degli anni Cinquanta». Tra l’altro, l’Italicum, potrebbe essere a rischio di Costituzionalità: per l’elezione dei deputati in Trentino Alto Adige, ad esempio, ha spiegato la deputata di Forza Italia Micaela Biancofiore, nella legge ci sarebbero «norme contrarie ai principi costituzionali di eguaglianza di voto, rappresentatività parlamentare e, in definitiva, sovranità popolare».

Italicum a rischio costituzionalità

Norme che potrebbero inibire, inoltre, alla comunità italiana dell’Alto Adige «ogni possibilità di rappresentanza politica condizionando l’espressione del voto e l’assegnazione dei seggi anche nell’altra provincia presente all’interno della circoscrizione (Trento), dove non è presente alcuna minoranza linguistica». La Biancofiore ha predisposto alcuni emendamenti «per garantire all’Italia intera un identico sistema costituzionale di voto e in particolare la rappresentanza italiana senza concessioni al Pd o al centro destra da parte della Svp per il collegio di Bolzano-Laives». Insomma, nulla è ancora certo. Da registrare l’ottimismo di Quagliariello che auspica «non si ricorra né al voto di fiducia né al voto segreto», mentre un affondo velenoso è arrivato dal pentastellato Di Maio secondo il quale Renzi ha gioco facile con i suoi dissidenti interni «perché sa di avere a che fare evidentemente con dei miserabili che vogliono soltanto la poltrona». Le conclusioni le tira, in serata l’ex premier Enrico Letta: «Penso sia nella responsabilità e nell’interesse di Renzi evitare le macerie. Se non lo fa, non mi sembra una gran vittoria». Già.

Commenti