Milano, a 40 anni dalla morte di Ramelli gli antifascisti bruciano la libreria Ritter

28 Apr 2015 12:43 - di Gloria Sabatini

Violenza antifascista a Milano. Nella notte un gruppo di “sinceri democratici” nostalgici della guerra civile, alla vigilia del quarantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, ha dato alle fiamme lo spazio Ritter, sede della casa editrice specializzata in Storia militare, Musica Alternativa ed Etnonazionalismo che da anni costituisce un centro culturale non conformista, molto apprezzato da giovani e non solo. I locali della libreria i via Maiocchi 28 sono stati danneggiati gravemente costringendo i vigili del fuoco a evacuare gli appartamenti sovrastanti. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito ma la scena che si presenta davanti agli occhi è quella di uno uno spazio raso al suolo: volumi carbonizzati, ovunque l’odore acre della cenere. Da una prima ricostruzione sarebbero stati due balordi in bicicletta a sfondare il vetro del locale e a lanciare una bottiglia incendiaria imbrattando i muri di vernice. Finora nessuna rivendicazione.

Incendiata la libreria Ritter

Immediata la solidarietà del web al socio fondatore, Marco Battarra, in un tam tam virale di allarme per l’escalation di violenza dei centri sociali che da settimane a Milano stanno alimentando un clima di intimidazione e minacce, come dimostra l’inqualificabile scempio della lapide di Ramelli, il diciannovenne del Fronte della Gioventù ucciso a colpi di chiave inglese il 29 aprile 1975 . “Stanotte i nuovi partigiani hanno bruciato a Milano la libreria Ritter dell’amico Battarra. Fanno paura i luoghi di cultura a questi vigliacchi…… Solidarietà a Marco!!!” è il post su Facebook di Paola Frassinetti, milanese doc, un passato nel Fronte della Gioventù e in An oggi esponente di Fratelli d’Italia, che è subito accorsa sul posto.  “Questa notte qualcuno ha devastato una libreria, a Milano. Una libreria scomoda in quanto libera, indipendente, viva. Fatta con il sacrificio e la grande voglia di veicolare idee e storie. La carta brucia insieme all’infamia, le idee si sprigionano, indelebili”, si legge in uno dei tanti post.

Un po’ di storia

Centro culturale aperto, sede di convegni e presentazione librarie (non ultima quella del volume Confini e conflitti di Marco Valle), lo Spazio Ritter non era un covo di estrema destra ma un’officina di idee e di confronto libero. Già Bottega del Fantastico (libreria aperta alla metà degli anni Settanta e specializzata in fantascienza ed esoterismo), lo Spazio Ritter è nato nel 1998 a duecento metri dalla Bottega per volontà di Battarra, deciso ad allargare il campo di intervento culturale inserendo i testi principali del pensiero tradizionale. «Ne abbiamo passate di tutti i colori – ha raccontato in una recente intervista – abbiamo avuto due grossi attentati, tante piccole seccature, cortei, macchina dei carabinieri all’uscio perché il nostro nominativo era stato trovato nella lista di obiettivi da colpire in un covo delle Brigate Rosse». Nel giro di pochi anni lo Spazio Ritter  è diventato un punto di riferimento della cultura non conformista, non solo milanese ma di tutto il nord Italia con una linea editoriale organizzandola in collane: La spada e il martello, Storia ribelle e Tradizione e i Quaderni di Thule.

Colpite le sedi di Forza Nuova e dell’Ugl

In queste ore la destra milanese è vittima di un vero e proprio assedio sponsorizzato dai guru dell’antifascismo cresciuti a odio e retorica resistenziale. Sempre nella notte è stata colpita la sede  di Forza nuova di via Palmieri 1, alla periferia di Milano, già al centro di contestazioni violente per l’attività contro le occupazioni abusive. Il triste rituale si ripete identico: nella sede è stata rotta una finestra e lanciata una bomba carta. I muri sono stati imbrattati di vernici e scritte minacciose. Stessa sorte per la sede dell’Ugl.

 

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