Crisi, dal Modavi una borsa di studio per i figli di chi si è suicidato
Un sostegno concreto ai figli di chi si è suicidato a causa della crisi, ma anche una forma denuncia «contro il sistema Stato che non dà protezione ai cittadini». È il fondo per il finanziamento di borse di studio promosso dal Modavi, il Movimento delle associazioni di volontariato italiane, e finanziato con i proventi del libro Inno alla vita – Suicidi di Stato, di Loris Facchinetti e Girolamo Melis.
Suicidi aumentati del 125%
«Negli ultimi due anni i suicidi a causa della crisi sono aumentati del 125%. Nel 2012 questo fenomeno si concentrava soprattutto nel Veneto, ora è distribuito in tutte le regioni. L’età media delle vittime è tra i 43-54 anni. E nel 2014 sono aumentate le vittime tra i disoccupati, rispetto agli imprenditori», ha spiegato la presidente del Modavi, Maria Teresa Bellucci, nel corso di un incontro alla Camera cui hanno partecipato il vicepresidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Francesco Molinari, il deputato di FdI, Marcello Taglialatela, il direttore del giornale L’Opinione delle libertà, Arturo Diaconale, e il segretario generale dell’Unione italiana forense, Elisabetta Rampelli. Il fondo nasce dalla volontà di «offrire una risposta concreta al desiderio di un futuro migliore all’insegna del riscatto e del protagonismo», ha spiegato Maria Teresa Bellucci, sottolineando che «chi si trova in difficoltà dovrebbe essere aiutato da un fisco più equo».
Un “Inno alla vita” per costruire «la società dell’uomo»
«Dobbiamo lavorare senza tregua per costruire tutti insieme la società dell’uomo e non la società di Caino», ha detto Facchinetti, che con Melis ha deciso di devolvere i proventi del proprio lavoro al fondo, che è fortemente in linea con lo spirito del libro che hanno scritto. Inno alla vita – Suicidi di Stato, infatti, denuncia la tragedia sociale di chi «a causa dell’eccessivo gravare di tasse, debiti e cartelle esattoriali, compie il più estremo dei gesti, il suicidio, per porre fine alle angosce dell’oppressione fiscale». Le borse di studio saranno destinate agli studenti universitari figli delle «vittime della crisi» e saranno assegnate con la pubblicazione di un bando, in base alle valutazioni di una commissione ad hoc.