Siria, Assad tenta la strada del dialogo ma l’Onu condanna i crimini di guerra

27 Mar 2015 16:20 - di Redazione

Il presidente siriano Bashar al Assad e’ aperto al dialogo con gli Stati Uniti, perche’ “in principio, in Siria, possiamo dire che ogni dialogo e’ una cosa positiva”. Lo ha affermato lui stesso in un’intervista alla Cbs, in cui ha anche liquidato le accuse secondo cui il regime starebbe compiendo attacchi con il gas cloro come “propaganda”. “Siamo aperti ad ogni dialogo con chiunque, compresi gli Stati Uniti, riguardo a ogni cosa sulla base del reciproco rispetto”, ha detto il presidente siriano in un’intervista con Charlie Rose per ’60 Minutes’ di Cbs. Ma non ci possono essere “pressioni sulla sovranita'” della Siria, ha affermato ancora, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del segretario di Stato Usa John Kerry secondo cui per porre fine al conflitto siriano e’ necessario dialogare con il regime di Damasco.

Siria, la condanna dell’Onu per i crimini contro l’umanità

Finora pero’ non c’e’ stato alcun contatto diretto, ha aggiunto.  Riguardo agli attacchi con gas cloro attribuiti alle forze governative di Damasco, Assad ha affermato che si tratta di “propaganda contro la Siria”. “Il gas cloro non e’ un gas militare”, ha poi sostenuto. “Lo si puo’ comprare ovunque”, ha aggiunto, notando che “le armi tradizionali sono più importanti del cloro e se questo fosse davvero efficace i terroristi lo avrebbero usato su più ampia scala”. Il Consiglio Onu dei diritti umani ha intanto condannato  a Ginevra le violazioni, i crimini e gli abusi commessi nel conflitto siriano ed ha rinnovato per un ulteriore anno il mandato della Commissione internazionale di inchiesta sulla Siria, istituita nel 2011. In una risoluzione approvata con 29 voti a favore, sei contrari e 12 astenuti, i 47 Paesi membri del Consiglio condannano “con fermezza gli atti commessi dalle forze del regime e le milizie affiliate al governo, dai gruppi armati non statali e gruppi terroristici, in particolare il sedicente Stato islamico in Iraq e il Levante (Daech) e il Fronte Al-Nusra, quali i sequestri di persona, la presa in ostaggio, le torture, la detenzione in isolamento, le violenze sessuali, le uccisioni di civili e le esecuzioni sommarie”. La risoluzione sottolinea che “tali atti potrebbero costituire crimini contro l’umanità”.

Siria, situazione sanitaria al collasso

Il testo condanna inoltre “l’utilizzo ripetuto di gas di cloro come arma chimica” e “considera tale uso una violazione della Convenzione sulle armi chimiche. Il documento sottolinea infine la necessità di garantire che tutti i responsabili di violazioni rispondano delle loro azioni, “attraverso meccanismi nazionali o internazionali” e la necessità di adottare “misure concrete per raggiungere questo obiettivo”. La situazione sanitaria in Siria è in continuo peggioramento, e solo ad Aleppo 1,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza. Lo afferma l‘Oms in un comunicato in cui chiede alla comunità internazionale almeno 124 milioni di dollari per continuare ad operare nell’area.

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