“La Rai non diventi TeleRenzi”: scatta la rivolta del centrodestra

9 Mar 2015 16:49 - di Mariano Folgori

Rai, il tentativo di occupazione da parte del governo  fa scattare la rivolta del centrodestra. Sono numerosi gli esponenti del centrodestra che denunciano con toni forti l’egemonismo renziano sulla tv pubblica. Da Maurizio Gasparri a Lucio Malan, da Barbara Saltamartini a Daniela Santanché e al Mattinale è tutto un coro: “La Rai non diventi Tele Renzi“.

 Gasparri: “Il Parlamento bloccherà le bramosie di Renzi”

“In Parlamento – dice Gasparri –  le mire egemoniche e le bramosie lottizzatorie del renzismo saranno bloccate sulla base delle sentenze della Consulta”. “Dare lezioni di diritto a Renzi – prosegue l’esponenete di FI –  è probabilmente inutile, perché è più arrogante che ignorante. La Corte Costituzionale ha sempre affermato che il ruolo del Parlamento deve essere prevalente rispetto a quello del governo. Ridurre l’influenza dei partiti è un buon proposito, ma passare dal pluralismo del Parlamento, espressione della democrazia, al partito unico che attraverso il governo lottizza, comanda e controlla la Rai non è possibile. Proprio per rispettare il Parlamento, siamo aperti al confronto sul comma della legge Gasparri che nacque dal dibattito parlamentare”.

Il Mattinale: “È un piano di occupazione”

“Si fanno più definiti i contorni del piano renziano di occupazione della Rai”. E’ quanto scrive Il Mattinale, organo del Gruppo Forza Italia alla Camera, spiegando che il partito “si opporrà al piano del conquistatore toscano”. “Nelle intenzioni di Renzi – prosegue Il Mattinale – c’è la figura di un amministratore delegato unico, nominato direttamente dal governo, che avrà tutti i poteri propri di un Ad di una società privata. Insomma un signorotto unico scelto dall’esecutivo, alla guida della tv pubblica, con un consiglio di amministrazione che sarà ridotto a cinque membri, sulle cui modalità di elezione il premier non ha ancora le idee chiare”.

Saltamartini: “È il solito gioco delle tre carte”

“La Rai, la nostra televisione pubblica, diventa governativa, e dunque Tele Renzi. Se quello scritto oggi da Repubblica fosse confermato, con il solito magico gioco delle tre carte, il premier dopo aver annunciato a gran voce di voler far uscire la politica dalla Rai, oggi affida la nomina dei vertici della televisione pubblica al governo, sottraendo questo potere alle Camere”. Così la parlamentare del Gruppo misto, Barbara Saltamartini, vice presidente della Commissione Bilancio alla Camera, ospite questa mattina ad Omnibus in merito alla riforma della Rai.

Malan: “Renzi ha oltrepassato il limite della decenza”

“Renzi ha oltrepassato davvero il limite della decenza: come pensa di dare vita a un disegno di legge governativo in cui la Rai diventa di fatto un’azienda assoggettata all’esecutivo per mezzo di un super amministratore delegato scelto proprio dal Governo?”. Se lo chiede il senatore di Fi, Lucio Malan.

Santanché: “Vogliono creare un soviet a viale Mazzini”

“Un manager nominato dal governo e lo svilimento del ruolo della commissione di Vigilanza: eccola la ricetta stellare di Renzi per la riforma della Rai. Il pifferaio magico ha pensato anche di cambiare il nome di viale Mazzini in via Stalingrado?”. È quanto sostiene Daniela Santanché . “Questa riforma assomiglia alla creazione di un soviet, altro che servizio pubblico, pluralità dell’offerta e libertà d’informazione – aggiunge – Forza Italia impedirà in ogni modo che il Governo metta le mani sulla Rai per farne un megafono a voce unica a disposizione di Renzi”.

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