Pierangelini detta la linea: «Stop al brunch, si al pranzo della nonna»
Basta con il brunch, si torni al pranzo della domenica, quello della nonna con i piatti della tradizione, il pollo, le lasagne e, magari, anche le ‘pastarelle’. Fulvio Pierangelini detta la linea: uno degli chef del firmamento italiano, ha deciso di sperimentare la sua scelta a Firenze per “Irene“, il nuovo bistrò toscano firmato da Rocco Forte. Il nome è proprio quello della moglie di lord Charles Forte, madre di Sir Rocco Forte e Olga Polizzi e nonna di Lydia e Irene Forte, la famiglia cui fa capo la catena di alberghi e ristoranti. La nuova creatura di Pierangelini si snoda in un itinerario di sapori e saperi tra cibi semplici e genuini e, spiega lo stesso Pierangelini, “una celebrazione della donna”.
Il pranzo della nonna
“La cucina è una storia di donne”, continua lo chef “noi uomini ci siamo appropriati di questo luogo intimo e seppure abbiamo avuto successo, siamo ancora degli intrusi. Sono le donne – secondo le chef – che detengono il gesto, la bellezza del gesto”. Così se il menu di ogni giorno porta il tratto tradizionale di Pierangelini, dalla stracciatella al limone e parmigiano, ai tagliolini con fave e formaggio fresco delle pecore di Tillo, al crudo di pesce del Tirreno e piccole verdure, la domenica entra in scena il “pranzo della nonna”, quello di famiglia. “Anche se la famiglia oggi difficilmente si riunisce la domenica, ma c’è in questa scelta la cultura delle nostre radici”, spiega Pierangelini. “Il pollo, le lasagne possono sembrare piatti da rosticceria. E lo sono se vengono fatti senza cura: la sfida è una cucina che sappia invece riportare questi piatti al posto che spetta loro. Ho sempre voluto cercare di rendere protagonisti cibi ai quali la tavola riservava il ruolo di ‘spalla’, di comprimari, a cominciare dall’alta qualità dei prodotti”.
Stop brunch
L’anti-brunch, il pranzo domenicale della nonna, prevede anche lo zabaione cucinato a vista, a fianco del tavolo. Nella scelta di Pierangelini conta anche il suo parere sul mondo della cucina stellata: “Vedo troppi compositori e pochi esecutori, pochi interpreti di belle partiture. Non ho dubbi tra una sogliola alla mugnaia cucinata alla perfezione e una ‘innovativa’ sogliola al cioccolato, io sto con la prima”.