Il Papa contro la pena di morte: non c’è un modo umano di uccidere un altro

20 Mar 2015 14:13 - di Redazione

La pena di morte “è inammissibile, per quanto possa essere grave un delitto commesso da un condannato”. E inoltre “per uno stato di diritto rappresenta un fallimento perché obbliga ad uccidere in nome della giustizia”. Giustizia umana che è tra l’altro “imperfetta” e “può sbagliare”. Lo dice il Papa in un messaggio alla Commissione internazionale contro la pena di morte. “Non esiste un modo umano per uccidere”, afferma ancora Papa Francesco. Si dibatte in giro per il mondo “sul modo di uccidere, come se si trattasse di doverlo ‘fare bene’. Nel corso della storia si sono difesi meccanismi per uccidere riducendo l’agonia e la sofferenza del condannato” ma in tutto questo “non esiste un modo umano – sottolinea Papa Francesco – per uccidere un altro”.

Il Papa contro l’ergastolo

“La pena dell’ergastolo – continua il Papa nel suo messaggio – così come tutte la condanne che per la loro durata rendono impossibile per il condannato progettare un futuro, può essere considerata una pena di morte nascosta” perché non si priva la persona solo della sua libertà ma anche della “speranza”. Il sistema penale può prendersi del tempo dai trasgressori ma “mai deve privarli della loro speranza”. Domani papa Francesco sarà a Napoli: prima tappa il difficile rione Scampia. In agenda anche un pranzo a Poggioreale con un gruppo di detenuti, tra cui una decina di transessuali e malati di Hiv.

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