Niente privacy siamo inglesi: le lettere di Carlo potranno essere pubblicate
Potranno essere pubblicate le lettere del principe Carlo ai membri del governo britannico su questioni di attualità. Lo ha deciso la Corte Suprema del Regno Unito con una sentenza a suo modo storica: quel tipo di corrispondenza tra i reali e l’esecutivo è sempre stata ritenuta di carattere confidenziale. In particolare, la decisione della Corte, che ha accolto una richiesta del Guardian del 2012, riguarda le lettere che Carlo scrisse a mano tra il 2004 ed il 2005 all’allora premier Tony Blair e ai suoi ministri.
La reazione di Clarence House e del governo
La sentenza non è stata accolta con piacere né da Clarence House, l’ufficio del principe Carlo, né dal premier David Cameron. «Il principio di privacy non è stato mantenuto», è stato il commento di Clarence House, che ha sottolineato come la pubblicazione delle lettere di Carlo, in cui non erano state risparmiate critiche ai membri del governo, «potrebbe compromettere il suo stato di neutralità» quando salirà al trono. Di sentenza «deludente», poi, ha parlato Cameron, facendo sapere che «ora considereremo come pubblicarle». Il governo ha un mese di tempo per farlo. «Questo riguarda il principio secondo cui i membri più importanti della famiglia reale siano in grado di esprimere i loro punti di vista al governo in modo confidenziale», ha affermato ancora il premier.
La soddisfazione del Guardian
L’unico soddisfatto resta, dunque, il direttore uscente del Guardian, Alan Rusbridger, che da dieci anni chiede la pubblicazione delle lettere. «Il governo ha sprecato centinaia di migliaia di sterline per cercare di insabbiare tutto. Ora le lettere si possono pubblicare e la gente potrà farsi una idea sul fatto che Carlo sia neutrale o meno. Questo è un giorno buono per la trasparenza del governo, e dimostra quando sia essenziale avere un sistema giudiziario ed una stampa liberi».