Mafia, la Dia sequestra due ristoranti nel cuore di Roma: un arresto

12 Mar 2015 14:13 - di Redazione

Blitz della Dia contro la mafia a Roma: sequestrati due noti ristoranti romani frequentati sopratutto da turisti “Er faciolaro” e “La Rotonda“.  Entrambi fanno capo a un unico imprenditore che è finito in manette. I due ristoranti si trovano nella centralissima via dei Pastini, vicino al Pantheon. L’imprenditore arrestato si chiama Salvatore Lania, di 47 anni, nato a Seminara (Reggio Calabria). L’uomo è ritenuto responsabile, in concorso con altri, «del delitto di intestazione fittizia di beni». Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa dieci milioni di euro.

La mafia e le sue infiltrazioni nella Capitale

Il nome di Salvatore Lania era già emerso nell’indagine che aveva portato al sequestro e alla successiva confisca del “Caffè de Paris”, in via Veneto, sulle infiltrazioni nella Capitale della cosca Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria). In particolare, erano emersi rapporti tra Lania e personaggi contigui alla cosca, tutti coinvolti in un vasto commercio transnazionale di merci contraffatte, prodotte in Cina, “sdoganate” a Gioia Tauro (RC) con l’appoggio della cosca Piromalli-Molè, con destinazione finale Repubblica Ceca. Le indagini, condotte dalla Dia di Roma, hanno consentito di individuare gli investimenti milionari effettuati in un breve lasso di tempo dall’imprenditore, assolutamente incompatibili e sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati al fisco, dimostrando la totale assenza di elementi a giustificazione della lecita provenienza dei beni. Oltre ai ristoranti “La Rotonda” ed “Er Faciolaro”, è stata sottoposta a sequestro una attività commerciale di vendita di elementi di souvenir, elementi di arredo e soprammobili denominata “Mi & Chi“, sempre nelle vicinanze del Pantheon. Lania aveva costituito società di comodo, quali la “Suriaca srl“, la “Rotonda srl“, la “Fiorenza il fagiolaro srl“, anch’esse sottoposte a sequestro, intestate a parenti o a suoi dipendenti, per celare la reale proprietà delle attività di ristorazione ed eludere eventuali provvedimenti di sequestro a suo carico, in considerazione del suo coinvolgimento in attività di indagine. Oltre a Lania, sottoposto agli arresti domiciliari, sono coinvolte nell’indagine altre otto persone, tutte indagate per concorso con il predetto nella intestazione fittizia dei beni.

I commercianti del Pantheon: i locali cambiano in continuazione

«Tutti sanno chi c’è in centro, ma non da adesso, da un po’ tempo. Nel centro storico di Roma c’è la malavita perché, avendo denaro contante, può permettersi certi affitti. E chi affitta guarda solo i soldi». È questa la posizione di molti esercenti nel centro storico di Roma a due passi proprio dal Pantheon. «Non ci sentiamo tutelati – ha affermato un altro negoziante – le forze dell’ordine sono poche. Anche solo per i tavolini irregolari, la gente non rispetta le regole, li tolgono e li rimettono, non gli importa nulla anche perchè la sanzione è talmente minima rispetto ai guadagni».

 Coldiretti: le agromafie fatturano 15,4 miliardi

Sono almeno cinquemila i locali della ristorazione nelle mani della mafia e della criminalità in Italia. È quanto rende noto la Coldiretti. «Dai campi alla tavola le agromafie – ha sottolineato l’associzione – fatturano in Italia un importo di 15,4 miliardi in crescita del dieci per cento in un anno perché si tratta di attività appetibili anche in tempi di crisi: del cibo si ha comunque bisogno e questo consente di infiltrarsi nel cuore della società». La criminalità organizzata in alcuni casi possiede addirittura franchising.

 

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