Immigrati, Italia «becca e bastonata»: al Brennero ce li rimandano indietro

9 Mar 2015 15:17 - di Eleonora Guerra
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«Parole suadenti e schiaffi potenti». È quanto ci riserva l’Europa sulla questione immigrazione. A dirlo è stato il governatore Luca Zaia, dopo che la polizia austriaca ha respinto al Brennero 14 immigrati che dall’Italia viaggiavano su un treno diretto in Germania. Si tratta di un gruppo di persone originarie di Eritrea, Mali, Senegal e Gambia, che sono state riconsegnate alle autorità italiane.

Gli «schiaffi» dell’Ue sugli immigrati

«Ecco il massimo risultato ottenuto dal semestre di Presidenza Italiana dell’Ue: sberleffi, parole suadenti accompagnate da schiaffi potenti», ha detto Zaia, chiarendo che «così non può andare avanti. L’Italia attui subito, anche con le sue sole forze, il blocco navale a difesa dei nostri confini». Per Zaia «il messaggio che arriva dal Brennero è forte e chiaro: “Cara Italia, accontentati dell’elemosina di qualche milione di euro di Frontex, ma poi i profughi sono affar tuo”».

Zaia: «Non siamo razzisti, ma nemmeno scemi»

L’auspicio del governatore del Veneto è stato quindi che «qualcuno a Roma abbia la dignità di reagire a questa umiliazione, perché gli italiani, i veneti di sicuro, sono stufi di far la figura dei “becchi e anche bastonati” e di prendersi dei razzisti, quando il razzismo vero viene dall’Europa e da episodi come quello del Brennero, che non è il primo e temo non sarà l’ultimo». «Un motivo in più – ha concluso Zaia – per ribadire il più secco no del Veneto ad altri arrivi sul nostro territorio. Non siamo razzisti, ma nemmeno scemi».

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